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Volterra, 19 cavalli morti. L'Ihp: "Oltre al keu altri avvelenamenti del suolo in Toscana"

L'associazione Italian Horse Protection si oppone all'archiviazione della Procura del caso sui misteriosi decessi

Sonny Richichi

Volterra, 31 maggio 2022 - L'Italian Horse Protection (Ihp), associazione indipendente che opera sul territorio nazionale per la tutela dei cavalli e degli altri equidi, tramite i suoi legali ha presentato istanza di opposizione alla richiesta di archiviazione dell'indagine sulla morte di 19 cavalli avanzata dalla Procura di Pisa.

Lo rende noto l'associazione ricordando che: "Dal gennaio 2019 e per i due anni successivi nella tenuta di Tignano, vicino a Volterra (Pisa), dove all'epoca l'associazione si era appena trasferita, si è verificata una vicenda che non ha mai avuto uguali in Italia e forse nel mondo: 19 cavalli, in buone condizioni di salute, sono morti improvvisamente e nell'arco di pochi minuti, accasciandosi a terra mentre stavano pascolando".

"La procura di Pisa - afferma Sonny Richichi, presidente di Ihp - ha chiesto di archiviare il caso senza che sia stata fornita una spiegazione plausibile sulla causa di quelle morti. Non sappiamo neppure se la causa sia dolosa o ambientale. Ci lascia molto perplessi la scelta dell'archiviazione, soprattutto perché in Toscana, dopo quelle morti, sono emersi fatti gravi relativi all'inquinamento ambientale".

L'associazione denuncia che: "A Tignano non sono mai stati fatti accertamenti sui terreni, nonostante fossero emersi a più riprese, con le piogge e il calpestio, rifiuti e sostanze sospette che probabilmente erano state seppellite in quei luoghi anni addietro. Purtroppo - continua l'Ihp - anche l'inchiesta Keu (sulle infiltrazioni nel ciclo dei rifiuti di imprese vicine a cosche della 'ndrangheta) dimostra che la Toscana e in particolare la zona fra Empoli e Siena, non distante da Tignano, è stata teatro di fatti gravissimi in materia di avvelenamento del suolo. Per questo abbiamo chiesto alla procura di disporre carotaggi nei pascoli in cui sono morti i cavalli per rilevare l'eventuale presenza di sostanze tossiche potenzialmente mortali".

Sempre Richichi ha commentato: "Le indagini sono state carenti di un coordinamento scientifico capace di gestire le fasi successive ai decessi: spesso le autopsie non sono state eseguite tempestivamente, rendendo impossibile rintracciare alcune sostanze estremamente volatili, come a esempio il cianuro. Non ci sembra trascurabile - ha concluso - che nessun cavallo sia morto dopo che abbiamo lasciato Volterra, nel luglio scorso, per trasferirci a Montaione (Firenze)".