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Il Corso Matteotti illuminato per le festività (foto Bongianni/Germogli)
Pontedera, 16 febbraio 2025 – Un censimento dei fondi sfitti nel centro storico di Pontedera. È questa una delle proposte lanciate dal sindaco Matteo Franconi durante l’ultimo incontro tra l’amministrazione comunale e i commercianti alla presenza delle associazioni di categoria e del centro commerciale naturale. “Si è trattato – ha spiegato l’assessore al commercio Alessandro Puccinelli – di un incontro interlocutorio in vista del prossimo appuntamento che avremo a fine febbraio. Abbiamo trattato alcuni argomenti come la programmazione degli eventi, la sicurezza, ma anche temi più generali su come sta cambiando il mondo del commercio. Da parte nostra c’è la volontà di fare uno studio approfondito su quelle che sono le richieste di chi frequenta Pontedera, dei consumatori, per riuscire a interpretare e ad andare incontro alle aspettative di chi acquista. Vogliamo aprire un ragionamento per trovare soluzioni nuove a cambiamenti in atto”.
Che il mondo del commercio sia stato rivoluzionato è sotto gli occhi di tutti, colpa degli acquisti online, del covid o semplicemente di un ritmo e di uno stile di vita accelerato rispetto anche solo a dieci anni fa. Come superare queste difficoltà? Le risposte possono essere quelle più tradizionali, da ricercare magari in ricette del passato; oppure cercare di fare qualcosa di diverso. L’amministrazione pontederese vuole affidarsi a uno studio in grado di fotografare la situazione attuale per poi suggerire possibili interventi. Sul fronte eventi, a parte la conferma della festa Granata a giugno 2025, c’è divisione tra chi, come i rappresentanti delle associazioni di categoria, crede che questi siano importanti per la vitalità del tessuto commerciale e chi, come il ccn, crede che sia meglio destinare quei fondi a interventi sul decoro e sugli arredi urbani. Poi c’è il tema della sicurezza.
“Abbiamo letto sui giornali – continua – la proposta della polizia privata, ad oggi sul tavolo non è arrivato nessun progetto di questo tipo. Un argomento che accomuna tante cittadine e per cui noi abbiamo sempre garantito massimo ascolto e dialogo. Abbiamo ribadito la collaborazione e i rapporti con la prefettura, perché vogliamo che venga mantenuta alta l’attenzione sul tema”. E poi ci sono i fondi sfitti. “Ci sono saracinesche chiuse da tempo – conclude – perché? Qual è il problema di quei fondi? L’affitto troppo alto oppure la mancanza di proposte interessanti? Vogliamo fare un censimento, per poi chiamare i proprietari, parlarci e capire insieme criticità e possibili soluzioni. Ne andrebbe a beneficio di quei proprietari ma sarebbe anche e soprattutto un’azione importante per il bene della città”. Diminuire i fondi sfitti vorrebbe dire dare nuova linfa al tessuto commerciale, ma anche aumentare il decoro accendendo una vetrina rimasta buia.
S.E.