REDAZIONE PONTEDERA

"Cereali, 29 euro al quintale sono troppo pochi"

La produzione canadese a prezzi bassi mette in crisi gli agricoltori di cereali a Pontedera. Confagricoltura cerca accordi per prezzi equi. Problemi anche con la peronospora nell'uva.

La produzione di grano e cereali in provincia di Pisa è in sofferenza a causa del prezzo di vendita troppo basso

La produzione di grano e cereali in provincia di Pisa è in sofferenza a causa del prezzo di vendita troppo basso

PONTEDERA

La grande produzione canadese sta mettendo in ginocchio gli agricoltori della nostra zona dediti alla coltivazione di cereali. Non si tratta tanto di concorrenza sul prodotto, ma di imposizione del prezzo. "Il grano a 29 euro al quintale – dice Paolo Rossi, direttore di Confagricoltura Pisa, Livorno e Grosseto – è troppo poco per i nostri produttori che con queste cifre non riescono neppure a far pari rispetto alle spese vive e costo del lavoro". Quindi, cosa fare? "Come Confagricoltura stiamo puntando ad accordi con i grandi produttori di pasta e derivati dai cereali e con i mulini – dice ancora Rossi – per cercare di contrattare un prezzo più equo che possa soddisfare i produttori primari".

Nella nostra provincia il grano viene coltivato principalmente in Valdicecina e sulle colline piosane. Sono questi i terreni più difficilemente riconvertibili i cui proprietari sono maggiormente in difficoltà rispetto a quelli della piana dell’Arno dove, grazie alla maggiore disponibilità di acqua, le coltivazioni possono essere diversificate. C’è il rischio dell’abbandono di interi appezzamenti con conseguenze anche sul turismo e sull’attrazione verso i visitatori. Paolo Rossi si sofferma anche sul vino e le olive. "La vendemmia si preannuncia molto buona – dice il direttore di Confcommercio Pisa, Livorno e Grosseto – Il sole fa bene all’uva. Come il caldo fa bene alle olive perché sopra i trenta gradi la mosca non si riproduce. Certo, per l’olivicoltura servirà la pioggia di fine agosto e settembre per consentire una maggiore crescita dei frutti e quindi una migliore resa nell’olio".

Intanto, come annuncia Vigneto Toscana, l’associazione di viticoltori di Coldiretti, sono in arrivo i primi anticipi ai viticoltori toscani come risarcimento dei danni causati dalla peronospora. Si tratta di 1,7 milioni di euro di ristori a chi ha subito danni aalla produzione di uva a partire dal 1 aprile 2023". Lo stanziamento è del Ministero dell’Agricoltura. "A fronte dei 7 milioni subito disponibili a livello nazionale, dei 47 stanziati per far fronte ai danni da peronospora che saranno distribuiti in due tempi, 7 subito e 40 successivamente – si legge in una nota – il 24% sono stati assegnati alle aziende toscane che insieme alla Puglia è la regione che ha ottenuto più risorse. L’infezione aveva colpito 2.760 aziende, tante sono state le domande, presentate in Toscana".

"Ma la dotazione attualmente prevista per i ristori è insufficiente rispetto all’enormità dei danni patiti dalle aziende senza considerare i maggiori costi di produzione che hanno dovuto sopportare per eseguire i trattamenti nel tentativo di salvare il raccolto", spiega Letizia Cesani presidente di Vigneto Toscana.