Pontedera, 31 ottobre 2020 - «Curiamo la socialità consapevole, responsabile, sicura". E’ in queste cinque parole il sunto della protesta silenziosa di ieri davanti ai circoli Arci Le Vigne di Buti, Operaio di Fornacette, Albero del Pepe di Pontedera, Proletario di Casciana Terme e di Lari. I dirigenti, distanziati e con le mascherine, hanno acceso le luci. Un gesto semplice, ripetuto centinaia di migliaia di volte, ma che da mercoledì non è più possibile dopo che il ministero dell’Interno ha emanato una circolare interpretativa dell’ultimo Dpcm del presidente Giuseppe Conte che equipara i circoli alle attività culturali.
«Al Governo devono sapere che le nostre attività culturali, ricreative, di socialità e anche di servizio come i doposcuola – afferma Maria Chiara Panesi dell’Arci Valdera – non si possono fare se non ci sono introiti che derivano dalla somministrazione. Devono sapere che durante la chiusura totale di primavera i nostri circoli sono stati presidi di assistenza, supporto delle persone più fragili, hanno distribuito le mascherine e raccolto fondi per dare da mangiare a chi non ce l’aveva. La settimana scorsa, grazie a quanto raccolto a primavera, abbiamo consegnato generi alimentari per 5mila euro al Banco alimentare del Comune di Pontedera. Sento presidenti e dirigenti di circoli piangere in questi giorni. Siamo stati guardati dal Governo con occhiali con lenti sbagliate. Chiediamo anche che i circoli vengano considerati per i ristori perché al momento sono tagliati fuori".
I sindaci di Palaia, Buti, Pontedera, Ponsacco e Vicopisano hanno firmato la lettera-appello che l’Arci ha mandato al Governo. Stamani l’Arci Valdera incontrerà il sindaco di Casciana Terme Lari. Il presidente della Provincia, Massimiliano Angori, chiede al Governo un "fondo di indennizzo per i circoli" e come sindaco di Vecchiano annuncia sgravi sulla Tari. Il sindaco di Palaia, Marco Gherardini, ha incontrato Arci e Acli e martedì, come referente dell’Unione Valdera, riunirà le associazioni di categoria dei commercianti e degli artigiani e degli operatori coinvolti dalle misure restrittive.
«A Santa Maria a Monte questo provvedimento colpisce oltre 2.000 soci di circoli Acli, Aics, Arci, Endas e Uisp – le parole di Sergio Coppola, capogruppo dell’opposizione Santa Maria a Monte di Tutti ed ex funzionario di zona dell’Arci – Gli 11 circoli del comune sono chiusi e Cerretti, Cinque Case, Melone, Montecalvoli centro storico e San Donato non hanno più un luogo di socialità che finora hanno contribuito a stemperare tensioni sociali con le loro attività di solidarietà. Ma siamo sicuri che i circoli o meglio le persone che li animano riusciranno a ripartire il 25 novembre? Al sindaco Ilaria Parrella chiediamo di farsi interprete del disappunto, del disagio e dell’amarezza dei soci dei circoli del comune con un passo formale nei confronti del Ministero dell’Interno".