
Loris Mainardi
Castelfranco, 11 maggio 2016 - Ha chiuso Termoplak Srl che nei giorni scorsi ha formalizzato la procedura di mobilità per 23 dipendenti. La cessazione dell’attività è confermata da Loris Mainardi (Cgil-camera del Lavoro) che sottolinea come l’azienda, con «alle prese con la crisi e con le conseguenti problematiche di liquidità finanziaria – dice – ha contatto i sindacati per l’avvio della procedure». Termoplak (terzista particolarmente specializzato nella tintoria) che ha comunque pagato tutte le spettanze ai dipendenti fino al mese scorso, si appresta ad avanzare richiesta di concordato. «Al momento – dice Mainardi – dalle notizie in mostro possesso dovrebbe trattarsi della richiesta di concordato in bianco: siamo all’inizio, vediamo cosa accade e quali scenari si aprono». Fattispecie che la legge consente e che prevede che l’imprenditore possa depositare il ricorso di concordato, con riserva di presentare la proposta di concordato preventivo, il relativo piano e l’ulteriore documentazione prevista, nei termini, compresi tra i 60 e i 120 giorni, prorogabili di altri 60, fissati dal tribunale. Resta il fatto che chiude un’altra azienda del settore e altri posti di lavoro vanno ad acuire le difficoltà occupazionali della zona che non sono affatto rientrate nonostante qualche lieve segnale positivo. «Il settore – prosegue Mainardi – sta lavorando per il prossimo invernale. Ma i livelli produttivi non sono soddisfacenti, il lavoro è poco, anche le campionature, da quello che mi dicono molti imprenditori, si sono drasticamente ridotte. Questa segnale, forse, è il peggiore». «Sta a significare – prosegue – che il mondo delle firme, realmente, ha subito una forte battuta d’arresto a causa delle problematiche internazionali, dal terrorismo alle guerre. Ma in testa a tutto c’è la Cina che è ferma e che ha fatto girare forte i bottali anche in tempo di crisi, fino ad un anno fa. Oggi non più». E il fronte occupazione? «Problematico – aggiunge Mainardi – Ce un nuovo ricorso alla cassa integrazione, altra conferma che il lavoro non abbonda. Ma c’è soprattutto la riduzione, in questi ultimi tre mesi, di circa il 50% del lavoro somministrato. Questo mi dice due cose: che c’è poco lavoro, ma anche che forse vengono scelte altre tipologie d’assunzione da parte degli imprenditori». La Cgil torna ad attaccare cui voucher: «Non c’è dubbio che vengono usati anche nelle concerie – dice Mainardi – E questo non lo possiamo accettare, anche per le forme di dumping all’interno del distretto. Al mondo conciario diciamo: c’è un codice etico di distretto che prevede delle sanzioni. Allora facciamo i controlli ed eleviamo sanzioni».