di Carlo Baroni
PONTEDERA
Dai territori arrivano i pirmi sostegni carichi di significato. Anche dalla Valdera. Segnatamente dalla sua capitale, Pontedera. È partita "Ora educazione!", campagna del Pd della Toscana per chiedere una legge nazionale che introduca l’educazione all’affettività, all’emotività e alla sessualità nelle scuole. L’iniziativa, riporta una nota del Pd regionale, parte da una mozione già presentata dal consigliere Iacopo Melio, responsabile dipartimento diritti e inclusione del Pd nazionale, in consiglio regionale della Toscana. Adesso un ordine del giorno analogo – si apprende – sarà portato in votazione dai capigruppo del Pd e del centrosinistra in tutti i consigli comunali della Toscana.
L’ordine del giorno é stato approvato a Pontedera. Già calendarizzato tra dicembre e gennaio negli altri territori. "Ciò che si chiede al Parlamento - si legge nella stessa nota del Pd della Toscana - é di discutere una legge che inserisca un momento scolastico, sotto la guida di professionisti specializzati, sull’affettività, rivolto a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, dalla scuola primaria fino alla secondaria, con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo delle competenze emozionali, relazionali e sessuali necessarie per affrontare efficacemente e in modo sano le proprie relazioni interpersonali nel corso della vita, improntate al rispetto di sé e degli altri. Una materia necessaria a educare, sensibilizzare e prevenire anche la violenza di genere, drammaticamente riportata in primo piano con il femminicidio di Giulia Cecchettin". Una vicenda che ha scolvolto l’Italia: una ragazza poco più che ventenne, a due passi dalla laurea, uccisa dal ragazzo, suo coetaneo, che diceva di amarla perdutamente.
Oltre 100 donne uccise in Italia dall’inizio del 2023 ad oggi. Ogni 3 giorni, nel nostro Paese, una donna è vittima di femminicidio, molto spesso per mano di chi poco tempo prima aveva dichiarato di amarla. Un fenomeno che per quasi 3 italiani su 4 (il 73,3%) rappresenta una vera e propria emergenza, un problema reale e concreto.
Sul fronte legilsativo sono già state inasprite al massimo le pene, eppure la tragedia continua. La strada maestra, a questi punti, resta una sola: creare un nuova cultura, (ri)partire dai giovani, ripendere il discorso dal basso per afrrivare in alto e fare in modo che non accada più. Per educare alla non violenza è necessario lavorare fin dal giovanissimi sulla creazione di relazioni positive e paritarie. Crescere in clima di accoglienza, previene fenomeni di discriminazione ed esclusione e che favoriscono la capacità di stare in una relazione in cui la forza personale non si traduce e non si esprime nel dominio sull’altro. In questi concetti sta "Ora educazione!". Pontedera ha già detto sì. Ed è anche la città dove nell’ottobre scorso una donna è stata accoltellata alla gola dall’uomo che aveva detto di amarla.