Corride e combattimenti, quando il gioco è solo violenza

La corrida e i combattimenti clandestini sono eventi che divertono l'uomo ma causano sofferenza agli animali. La corrida è legale in alcuni Paesi, ma i giovani sono favorevoli alla sua abolizione. I combattimenti clandestini, illegali, coinvolgono cani, galli e cavalli, con addestramenti crudeli e torture. Chi partecipa rischia pene severe.

Corride e combattimenti, quando il gioco è solo violenza

Corride e combattimenti, quando il gioco è solo violenza

Ci sono eventi che divertono l’uomo ma non gli animali, come la corrida e i combattimenti clandestini. La corrida è praticata prevalentemente in Spagna, ma anche in molti Paesi dell’America meridionale e in Francia. In un’arena un toro e un uomo combattono tra loro; la peggio alla fine va sempre al toro che viene mandato al mattatoio, ma alcune volte anche l’uomo può ferirsi o rimanere ucciso. Molte persone pagano un biglietto per vedere questi combattimenti nei quali i tori soffrono molto: si stima che ogni anno circa 35mila tori perdano la vita in eventi di questo tipo. Nei Paesi citati la corrida è considerata una tradizione ed è perfettamente legale. Negli ultimi anni, tuttavia, si è creato un dibattito che vede soprattutto i giovani favorevoli (84%) alla sua abolizione. A differenza della corrida, i combattimenti clandestini sono illegali. Consistono in lotte tra cani, tra galli e corse tra cavalli. Solitamente vengono usati cani di razza Pitbull e Rottweiler, forgiati con l’addestramento affinché siano pronti ad aggredire e uccidere. L’addestramento è molto cruento e consiste in vere e proprie torture. Ultimamente vengono usati anche meticci e cani di piccola taglia, che vengono messi su un ring non per combattere ma per essere sbranati da altri animali. Le persone che addestrano e portano ai combattimenti questi animali scommettono grandi somme, ma per chi viene scoperto sono previste pene severe.