di Gabriele Nuti
Dodici studenti di una terza del liceo XXV Aprile di Pontedera sono in quarantena. Per loro la scuola inizierà quando... lo decideranno i medici del servizio Igiene e salute pubblica dell’Asl Toscana nord ovest che dovranno dar loro il via libera dopo tutti gli accertamenti e dopo che si saranno sottoposti al tampone. In pratica metà classe è a casa. Dopo sei mesi, tra chiusura per l’emergenza di primavera e vacanze estive, per questi dodici studenti la scuola è ancora un miraggio.
I dodici ragazzi e ragazze hanno preso parte, prima dell’inizio della scuola, a una festa di compleanno a cui è seguita, dopo alcuni giorni, la notizia della positività di un loro coetaneo che era presente alla stessa serata. Il ragazzo risultato positivo al tampone del coronavirus ha avvertito tutti gli altri che si sono messi in contatto con l’Asl. Le quarantene sono scattate subito, prima dell’inizio delle lezioni per l’anno scolastico 2020-2021.
I dodici, che avrebbero dovuto iniziare la scuola in presenza al XXV Aprile, sono dovuti rimanere a casa. La notizia è confermata dal dirigente scolastico del liceo di Pontedera, professor Sandro Scapellato, che precisa: "Nessuno dei ragazzi in quarantena ha iniziato la scuola, siamo in contatto con loro e le loro famiglie; stanno bene e sono in attesa che l’Asl comunichi di poter tornare in aula". In un primo momento si era sparsa la voce che in quarantena fosse finita un’intera classe dello stesso istituto per una positività riscontrata dopo l’inizio delle lezioni. Ma non è così. E’ stato lo stesso preside, contattato ieri mattina, a spiegare della situazione che riguarda i dodici studenti che hanno avuto contatti con un coetaneo risultato positivo prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Le quarantene dei dodici studenti dimostrano come sia indispensabile attenersi al massimo rispetto delle regole per contenere il contagio da Covid. Come ripetono i dirigenti scolastici ormai da settimane, "le scuole sono sicure, organizzano entrate e uscite scaglionate negli orari e anche nelle dislocazioni, ma se appena escono i ragazzi sono senza mascherina, in gruppi e senza alcun distanziamento ci sarà il rischio che il virus qualcuno lo porti anche a scuola".
E’ fondamentale che ognuno rispetti le regole. Porti la mascherina quando va portata, mantenga il metro di distanza interpersonale e si sanifichi le mani con il gel o le lavi bene con il sapone e l’acqua. "Se poi – osserva un professore di una scuola secondaria di primo grado della provincia – si fanno anche meno feste di compleanno e si frequentano meno i luoghi affollati è meglio". Lo stesso discorso vale per i pullman che continuano a essere in numero insufficiente per il trasporto da e per le scuole superiori di Pontedera dove ogni giorno arrivano oltre cinquemila ragazze e ragazzi dalla Valdera e dal comprensorio del Cuoio e dove i bus sono da sempre pochi e stipati come scatolette di sardine.
E a Pontedera resta ancora chiusa la scuola dell’Infanzia di via Indipendenza (che fa parte dell’istituto comprensivo Gandhi). La sera prima dell’inizio dell’anno scolastico, ai genitori è arrivata la comunicazione che i bimbi non sarebbero potuti andare lunedì in aula perché una bidella è positiva al Covid e il resto del personale, che nei giorni scorsi ha incontrato la donna, è in quarantena. La scuola dell’Infanzia non è iniziata, quindi, per mancanza di personale. E ancora non si sa quando potrà iniziare, come ci ha confermato ieri il dirigente scolastico, professor Vito Civello.