SANTA CROCE
Incontro tra le associazioni imprenditoriali della filiera pelle e le banche. Obiettivo individuare tutti i possibili strumenti creditizi a supporto delle imprese per affrontare al meglio la delicata situazione di crisi che sta investendo l’intero comparto-moda con ricadute sull’industria conciaria e calzaturiera. Il summit si è svolto al Poteco. Ampia la partecipazione all’evento che ha visto al tavolo dei relatori: il vicepresidente Assoconciatori Roberto Lupi, il presidente Consorzio Conciatori di Ponte a Egola Michele Matteoli, il presidente del Consorzio Toscana Manifatture Aldo Bertoncini, il presidente Assa Alberto Giannangeli, il presidente Unpac Marco Frediani, il presidente Unic-Concerie Italiane Fabrizio Nuti. A confrontarsi con loro i rappresentanti di tutti gli Istituti di credito, locali e nazionali, del territorio. Presenti anche numerosi imprenditori dei cda delle associazioni intervenute.
Tra i temi emersi, quello dell’attrattività del distretto conciario e calzaturiero toscano che, pur in un mercato in costante evoluzione, si conferma tra le certezze dell’industria internazionale del fashion e in grado di continuare ad attrarre investimenti. Su questa consapevolezza, condivisa dalle diverse categorie di imprenditori presenti, gli istituti di credito hanno ribadito la loro sensibilità alle ragioni delle imprese del distretto legate alla filiera-pelle, segmento significativo dell’intero Pil regionale. Tutte le banche – spiega una nota – hanno ribadito la loro vicinanza e attenzione alle aziende del Comprensorio e la disponibilità a pianificare un percorso su tavoli condivisi per arrivare a individuare le iniziative più efficaci per superare la congiuntura attuale. Si tratta di un percorso, come sottolineato dal mondo del credito, che pur all’interno del rigido quadro normativo imposto a livello di Banca d’Italia e Bce, vuole offrire un supporto concreto alle aziende.
Finanziamenti, moratorie dei debiti, piani di credito individuali: le parti si sono confrontate anche sulla circolare Abi dello scorso luglio e sulla modalità di tale strumento, su cui non sono mancate le perplessità da parte degli imprenditori che hanno evidenziato come questo potrebbe penalizzare le aziende sul rating futuro. I lavori si sono conclusi con l’invito a lavorare insieme per trovare soluzioni, che nell’attuale fase del mercato sono necessarie per consentire all’intero indotto della filiera della pelle toscana di superare la complessità dell’attuale crisi che sta investendo trasversalmente il sistema della moda.
Carlo Baroni