PONSACCO"Una bugia ripetuta un’infinità di volte non diventa la verità". Inizia così il comunicato del sindaco di Ponsacco, Gabriele Gasperini, al quale "corre l’obbligo di smentire l’ex assessore Ferretti" relativamente alle sue dichiarazioni sul Palazzo Rosa e sul pericolo di occupazione delle case sfitte a Ponsacco. "Le dichiarazioni di Ferretti non corrispondono affatto a verità – scrive Gasperini – e sono montate ad arte da chi pensa di trarne qualche beneficio. Una smentita è doverosa anche per rispetto dell’operato degli assessori, che in questi mesi si sono impegnati nelle loro deleghe con rispetto reciproco e dedizione. Ai nomadi da me ricevuti in Comune è stato detto che gli aiuti economici, già stanziati da Regione e quelli nuovi del Governo, saranno concessi solo a chi non infrangerà la legge e accetterà di collocarsi fuori provincia o fuori dalla Val d’Era. La favola dell’assessore buono che vuole i nomadi lontano e la giunta cattiva che vuole i nomadi vicino a Ponsacco è appunto una favola, una falsità, un tentativo per mascherare i veri motivi dell’allontanamento".
"Ferretti, come già spiegato in consiglio, è stato allontanato per un’infinità di motivi – ancora le parole del sindaco Gasperini – Cioè non rispetto delle deleghe attribuite, con disagio degli altri assessori e dei dipendenti comunali, difficoltà a coordinarsi con il resto della giunta, ma soprattutto per attacchi contro sindaco e assessori e ingerenze nella sfera personale e commenti sulla vita privata del sindaco stesso. A parte i comunicati degli ultimi giorni, in questi mesi, l’ex assessore, è rimasto totalmente inerte sulla tanto pubblicizzata questione di via Rospicciano. Il nuovo censimento aggiornato a settembre, i confronti per recuperare le risorse regionali anche per il 2025, i contatti politici a Roma per implementare le risorse economiche, con i 150mila euro extra, per i ricollocamenti dei nomadi, sono operazioni portate avanti dal sindaco in prima persona. Per capire, fino in fondo, quanto l’ex assessore, di fatto, non si sia mai minimamente interessato in prima persona allo ’sgombero’, basterebbe chiedergli se sa quanti e quali nuclei familiari sono ancora presenti? quanti di questi nuclei contengono persone fragili? quali sono i numeri attuali del Palazzo e qual è la composizione dei nuclei familiari e quale è il suo progetto per allontanare i nomadi. La politica non può ridursi a un concentrato di slogan e frasi fatte, ma è piuttosto un’operazione che prevede collaborazione, conoscenza e azione per arrivare a un risultato".