CARLO BARONI E SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Il delitto di Flavia Agonigi, le indagini e le svolta: “Il marito è distrutto. Erano una famiglia felice”

L’avvocato Dell’Unto: “Una donna amata e stimata da tutti”. Rometta (legale dell’associazione Penelope): “Non tutto è chiaro”. Decisivo il ritrovamento della macchina

Il ritrovamento del corpo di Flavia Mello Agonigi (Foto Bongianni/Germogli)

Il ritrovamento del corpo di Flavia Mello Agonigi (Foto Bongianni/Germogli)

Casciana Terme-Lari (Pisa), 25 ottobre 2024 – Che ci fosse un assassino in libertà, da diversi giorni, lo temevano tutti. Perché il giallo di Flavia Mello Agonigi, la donna di 54 anni, di origine brasiliana ma cittadina italiana, residente a Pontedera, scomparsa dallo scorso 12 ottobre dopo avere trascorso una serata con le amiche in un locale in provincia di Pistoia (il Don Carlos di Chiesina Uzzanese), aveva tutt’altro sapore che quello dell’allontanamento volontario. Il marito stesso Emiliano – il primo a dare l’allarme alla polizia –, pochi giorni fa aveva detto: “Flavia non è andata via volontariamente”.

Flavia Mello Agonigi
Flavia Mello Agonigi

Il suo corpo privo di vita è stato trovato nel pomeriggio di ieri in un’abitazione di Sant’Ermo, piccola frazione fra le colline del comune di Casciana Terme Lari. Flavia è stata uccisa e dell’omicidio è accusato Emanuele Nannetti, 34 anni, residente nella frazione dove è stato trovato il cadavere: l’uomo – si apprende – avrebbe ammesso il delitto. Le indagini condotte dalla polizia di Stato hanno permesso di localizzare ieri l’auto della donna, l’Opel Mokka, sparita quella notte con la donna. L’auto era parcheggiata e chiusa nella piazza della chiesa. Trovata l’auto, in breve, gli investigatori hanno individuato anche l’abitazione all’interno della quale c’era il corpo della vittima che, stando a quanto si è appreso, sarebbe stata uccisa a coltellate. Il cadavere è stato dunque occultato in una cisterna nella cantina dell’abitazione dell’indiziato.

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Ancora non è chiaro il movente, ma sembra certo che l’uomo sospettato dell’omicidio sarebbe stato l’individuo con il quale Flavia aveva un appuntamento la notte della sua scomparsa. L’ultimo ad avere avuto un contatto con lei. Non è escluso che la svolta nell’inchiesta sia arrivata grazie all’acquisizione del computer portatile che la squadra mobile ha recuperato lo scorso 21 ottobre nella casa dove Flavia abitava insieme al marito, subito dopo la decisione della procura di aprire un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di omicidio. L’analisi dei supporti informatici – unitamente ai tabulati telefonici – ha aiutato gli inquirenti a indirizzare le indagini verso le frequentazioni della donna incrociandole con le testimonianze dirette acquisite dalle amiche nell’immediatezza della scomparsa e che già avevano riferito che Flavia si era allontanata dalla discoteca dicendo di avere “un appuntamento”.

Prima di diventare un fantasma un’ultima traccia di Flavia era rimasta impressa nelle immagini di una telecamera in zona Santo Pietro Belvedere (Capannoli). Un fotogramma che quella notte, dopo le 2, aveva inquadrato la targa della sua auto. Un passaggio che aveva segnato l’ingresso della 54enne brasiliana nel pianeta degli scomparsi. Anche i cellulari della donna, una manciata di minuti avevano agganciato la loro ultima cella. E’ proprio in quei momenti che è successo qualcosa. E’ in quei minuti che Flavia si incontra con Nannetti e scompare.

Cos’è successo? Una lite? E per che cosa?I due si conoscevano già oppure si è trattato di un incontro nato sul web? La confessione darà le prime risposte. “Il marito di Flavia, Emiliano, è distrutto – dice il suo legale, avvocato Gabriele Dell’Unto – . La loro era una famiglia felice, con tanti sogni e progetti da realizzare, compreso quello di comprare una casa. Nella famiglia Agonigi, Flavia era molto amata e stimata da tutti. Un grazie alla polizia per il lavoro fatto e per aver risolto il caso con tanta celerità”.

“Restano da capire molte cose, a partire dal contesto e soprattutto dalle ragioni di un gesto così tremendo”, dice l’avvocato Daica Rometta (associazione Penelope) che assiste Irene, la nipote di Flavia, che proprio mercoledì sera aveva fatto un appello a “Chi l’ha visto?”. “Ovviamente vogliamo anche sottolineare tutto il nostro plauso agli inquirenti – aggiunge – per il grande lavoro che hanno fatto in questi giorni”.