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Il cantiere del nuovo reparto di. dialisi dell’ospedale Lotti di Pontedera in via Roma (foto d’archivio)
PONTEDERA
Un altro mese di proroga. Se questi, stante l’ultimo annuncio dato nel Consiglio comunale del dicembre scorso, sarebbero dovuti essere stati gli ultimi giorni prima dell’inaugurazione, dall’Azienda Usl Toscana Nord Ovest arriva un ulteriore aggiornamento sul cronoprogramma dei lavori per la realizzazione del nuovo reparto di Emodialisi dell’ospedale Lotti di Pontedera.
Il fine lavori è ora fissato per la fine di febbraio, poi seguirà un mese, quello di marzo, tutto dedicato ai collaudi. Quindi l’inaugurazione verrebbe fissata presumibilmente ad aprile. Un cerchio rosso spostato in avanti di un mese rispetto a quanto venne annunciato nel question time pontederese alla fine dello scorso anno, nelle aule di Palazzo Stefanelli, quando si individuò la fine dei lavori alla fine di gennaio e febbraio come mese dei collaudi. Vista la storia, o meglio l’odissea, che ha accompagnato questo cantiere fin dai suoi primi mattoni un mese di proroga sarebbe davvero il male minore. Perché sono almeno cinque anni che il cantiere che si affaccia su via Roma, di fianco al Lotti, è iniziato.
Doveva durare 15 mesi, poco più di un anno. La pandemia, il rincaro dei materiali (con le seguenti integrazioni economiche) e alcuni intoppi con le ditte esecutrici hanno rallentato, ed in alcuni casi bloccato, l’avanzamento del cantiere. In più occasioni la politica è scesa in campo a fare voce grossa.
Lo ha fatto l’Aned, l’Associazione Nazionale Emodializzati, in difesa di tutti quei pazienti che in questi anni hanno dovuto curarsi nei container in attesa del nuovo reperto annunciato più e più volte. Li stessi rappresentanti Aned hanno denunciato a più riprese la qualità della vita dei dializzati in questi anni, costretti a curarsi in ambienti inadatti e malsani, e l’urgenza di accelerare con i lavori. Un nuovo reparto, nuovi macchinari, nuove strutture sembrano adesso venire davvero alla luce. Non può essere un altro annuncio destinato a finire nel vuoto.
l.b.