Pontedera, 23 ottobre 2024 – “Manca tutto, l’affetto, la compagnia, la complicità”. Si commuove, davanti alle telecamere de La Vita in diretta (intervistato da Lucilla Masucci) Emiliano Agonigi, il marito di Flavia Mello, 54 anni, brasiliana, ma cittadina italiana, spartita dalla notte fra l’11 e il 12 ottobre, dopo una serata in discoteca al Don Carlos di Chiesina Uzzanese. Fu proprio Emiliano, la mattina del sabato, avendo visto che la donna non era rientrata a casa, che alle 6 non era nel letto accanto a lui come sempre, ad allarmarsi, specie quando la moglie era irraggiungibile sui due cellulari che teneva sempre accesi. Il primo pensiero del signor Emiliano fu ad un incidente stradale: l’uomo andò a cercarla al pronto soccorso del Lotti, a quello di Cisanello, poi però chiamò la polizia e poco dopo fece la denuncia di scomparsa. E le ricerche partirono spedite, a tappetto. Ma Flavia non si trova e, lunedì scorso, la procura di Pisa ha aperto un fascicolo a carico di ignoti dove si ipotizza il reato di omicidio.
E’ provato il signor Emiliano. “Ora entro in casa e non ci trovo nessuno, sono solo. E mi manca, mi manca tantissimo”, dice riferendosi alla moglie. Emiliano, che iniziò nei primi anni Duemila la relazione con Flavia con cui, poi, ha vissuto alcuni anni in Brasile prima di rientrare insieme a Pontedera, sottolinea anche un aspetto molto importante e forte del loro legame: “La gente quando viene a sapere che una brasiliana ha sposato un italiano, la prima cosa che pensa è che magari ci sia un interesse: mia moglie non è che ci è sposata per un interesse, era innamoratissima, e uguale io. Non si è allontanata volontariamente, ne sono sicuro e certo”. Il timore che a Flavia qualcuno possa aver fatto del male, è crescente e in questi giorni è stato sottolineato più volte anche dall’avvocato Gabriele Dell’Unto, a cui Emiliano si è rivolto per seguire indagini e ricerche, e dall’avvocato Daica Rometta (associazione Penelope) che assiste Irene, la nipote di Flavia.
L’ultima sera. “Abbiamo cenato insieme, abbiamo scherzato e poi mi ha detto che doveva uscire con le amiche, una cosa normale che succedeva. Poi non è tornata più. Mi sono accorto che non era nel letto, non era una cosa normale che alle 6 non fosse ancora tornata a casa. In quel momento pensai che le fosse successo un incidente”. Emiliano si mobilitò subito, per cercala, per soccorrerla. Ma di un incidente fin qui non è emersa traccia. Come non è emersa traccia di lei. Se non in un ultimo fotogramma rimasto impresso sulle telecamere di videosorveglianza posizionate lungo la provinciale a Capannoli che inquadrano la targa della Opel della donna. Emiliano non sa con quali amiche si è vista Flavia quella sera. “Le amiche con cui ho più confidenza non l’hanno vista – aggiunge –. Man mano che passa il tempo il mio pensiero diventa più brutto”. Il pensiero, appunto, è che qualcuno può averle fatto del male. “Flavia non può essere sparita nel nulla, qualcuno deve sapere qualcosa”, dice. “Bisogna avere informazioni su dove sia, se l’hanno vista, dov’è andata, per riportarla a casa: spero che ritorni a casa con tutto il cuore. No spero, deve tornare a casa. Viva”.
Carlo Baroni