REDAZIONE PONTEDERA

Duello delle mostre archeologiche. Orentano non ci sta e protesta: "Giù le mani dai nostri reperti"

Scatta la petizione online lanciata dal Comitato 56020 e l’ appello ai tre assessori del paese

E’ polemica dopo che il sindaco Mini avrebbe deciso di portar via i reperti storici dal museo di Orentano per esporli fra qualche anno a Castelfranco

E’ polemica dopo che il sindaco Mini avrebbe deciso di portar via i reperti storici dal museo di Orentano per esporli fra qualche anno a Castelfranco

E’ partita la petizione on line: 83 firme già in poche ore. A lanciarla il Comitato Orentano 56020. Una battaglia che inizia dopo che – si legge in una nota – il sindaco Mini avrebbe deciso di portar via i reperti storici dal Museo Archeologico di Orentano per esporli fra qualche anno a Castelfranco. "Un fulmine a ciel sereno, che ha portato sgomento e frustrazione in tutta la popolazione e che tradisce completamente quanto da lui era stato scritto nel programma elettorale con il quale aveva chiesto i voti a Orentano sei mesi fa – dice il comitato – . Da sei mesi assistiamo ad un continuo boicottamento delle frazioni e alla chiusura degli spazi culturali e di aggregazione: dopo aver fatto saltare il Dolcione, chiuso il centro polifunzionale di Villa Campanile, adesso è arrivato il momento del ricco patrimonio storico e identitario della comunità orentanese".

Il museo di Orentano con i suoi reperti rappresenta un elemento di identità. Un museo creato da orentanesi per gli orentanesi. "Un Museo che èstato voluto e costruito col sudore, col tempo e con la fatica di persone – si legge ancora nella mota –. Apprendiamo inoltre che il problema sarebbe il costo dell’affitto e certi lavori di ammodernamento. Questo viene presentato come se fosse un problema insuperabile". "Come orentanesi, chiediamo ai tre assessori orentanesi in maggioranza, Nicola Sgueo, Filomena De Donato e Davide Bartoli, di non cooperare con questo scempio ed opporsi a questa decisione, per il bene del paese in cui vivono e dei loro compaesani – attacca il Comitato –. Chiediamo a Nicola, Filomena e Davide, di non rimanere in silenzio, ma di dimostrare al paese di essere orentanesi prima che uomini di partito. Di dimostrare al paese in cui sono cresciuti, vivono e vivranno di avere a cuore i loro compaesani ed il benessere della comunità a cui loro sono andati a chiedere il voto. Li invitiamo a organizzare una riunione pubblica col paese al più presto per chiarire questa situazione".

Poi l’appello ai cittadini. "Ai paesani, indipendentemente dalle idee politiche viene chiesto di compattarsi. Non lasciarsi dividere da ideologie che nulla hanno a che vedere con il futuro di un paese di 2000 persone nel quale tutti sono parenti di tutti". Da qui la petizione con il link di accesso anche dalla pagine social del comitato.

Carlo Baroni