E l’allarme rosso per il settore conciario viene lanciato dai sindacati che "parlano di cassa integrazione in ritardo" per molti lavoratori. Loris Mainardi Filctem Cgil e Marcello Familiari della Femca Cisl hanno tenuto una conferenza stampa congiunta ieri mattina nella sede della Camera del lavoro di Santa Croce. "La situazione è molto difficile – esordisce Mainardi – La crisi profonda del settore conciario non fterminerà con la fine dell’emergenza sanitaria che speriamo tutti avvenga quanto prima. La cassa integrazione è suddivisa in diverse modalità che non aiutano le aziende, noi sindacati, i lavoratori e neppure l’Inps. A fine giugno le domande di cassa Covid erano 6.999 di cui 6.202 approvate. Ma a noi continuano ad arrivare richieste di lavoratori che non hanno ricevuto i soldi". "C’è totale incertezza – aggiunge Familiari – Serve una modalità unica e semplificata. Intanto oggi scadono le diciotto settimane di cassa integrazione per molte aziende, ma il lavoro non riprende e la prospettiva è che riparta da febbraio. Cosa succederà da lunedì". Il 18 agosto, inoltre, finisce il blocco dei licenziamenti che "dovrebbe essere prorogato, ma con qualche eccezione". Intanto, è di ieri la notizia di una conceria con 40 dipendenti che ha chiesto il concordato. "Alle aziende diciamo di sveltire le pratiche di cassa integrazione inviando subito all’Inps la documentazione dopo l’approvazione", concludono Mainardi e Familiari.
CronacaE i sindacati lanciano l’allarme per i ritardi della cassa integrazione