E’ sepolto a Firenze l’unico soldato Usa morto per liberare la città

Il delegato provinciale del "Centro XXV Aprile" rende omaggio al Sergente Levesque, caduto in battaglia nel 1944 a San Miniato, con una cerimonia solenne al cimitero di guerra americano di Firenze.

E’ sepolto a Firenze l’unico soldato Usa morto per liberare la città

ll delegato provinciale di Pisa del Centro XXV Aprile, Michele Fiaschi si è recato al Cimitero di Guerra Americano di Firenze

Onori al Sergente scelto Charles W. Levesque. l’unico caduto degli Stati Uniti nel ella Città di San Miniato, ucciso il 23 luglio 1944 in battaglia a Calenzano. Ieri il delegato provinciale di Pisa del "Centro XXV Aprile", Michele Fiaschi si è recato al cimitero di guerra americano di Firenze, a Tavarnuzze, a rendere omaggio alla tomba del militare. La cerimonia si è svolta alla presenza della Sovrintendente di Firenze Eryth Z. Zecher e del personale American Battle Monuments Commission, ente americano che cura i cimiteri di guerra. Una sentita cerimonia in cui Fiaschi ha deposto un omaggio floreale in maniera solenne, compiendo tutti gli onori di rito alla tomba del Levesque. Il tutto si è concluso, poi nella saletta riservata all’accoglienza dei familiari dei caduti, con la consegna di un Attestato d’Onore alla Memoria del valoroso soldato.

"La storia del Sergente Levesque, - ha detto Fiaschi - è stata porta alla luce dagli studi dello storico militare Claudio Biscarini. Ho deciso in accordo con il presidente nazionale del Centro XX Aprile Antonio Rossello e con le autorità americane di rendere gli onori nel giorno dell’80 esimo anniversario del uccisione e in occasione dell’80 esimo anniversario della Liberazione della Toscana. Un atto solenne e doveroso verso chi ha pagato con la vita per la nostra libertà, spero che presto possa essere ricordato presso il Mu.Me di San Miniato con uno spazio dedicato e magari con l’intitolazione di una strada".

"A tutti questi uomini qui sepolti dobbiamo essere eternamente grati, poiché con il loro estremo sacrificio, la nostra nazione potè essere liberat – prosegue Fiaschi – . La mia volontà è di poter ripetere questa cerimonia ogni anno, perché è nostro dovere, morale e civile, tenere viva la memoria, trasmetterla alle nuove generazioni, tenere viva la memoria e il sacrificio delle vittime è un atto di giustizia".

Carlo Baroni