La tremenda scia di sangue e di dolore sui luoghi di lavoro ieri ha attraversato mezza Toscana, fino a Bientina, dove abita una delle vittime dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano. Davide Baronti, 49 anni, originario del nord Italia, ma da tanto tempo residente a Bientina con la moglie e i due figli, è tra i dispersi nel disastro al deposito Eni ieri mattina a Calenzano.
Baronti, di professione autotrasportatore, dal 2021 lavora per la Mavet, impresa di trasporti. I responsabili dell’azienda hanno effettuato il riconoscimento di uno dei loro veicoli in coda allo stabilimento Eni di Calenzano dove si è verificata l’esplosione. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ieri mattina alle 10:20 alla guida dell’autocisterna della Mavet c’era Davide Baronti.
L’incendio ha investito in pieno le persone che si trovavano in quell’area dello stabilimento Eni. Due i deceduti subito identificati, tre i dispersi. Una ventina i feriti, alcuni molto gravi e altri che se la sono cavata con qualche escoriazione e bruciatura.
La notizia che tra i dispersi si trovasse anche il quarantanovenne bientinese è piombata come un macigno sulla cittadina a ridosso dell’omonimo padule. Purtroppo le speranze che i dispersi possano essere ritrovati in vita sono nulle. Su Facebook e sui social network sono tante le persone che hanno espresso il proprio cordoglio sul profilo di Davide Baronti, mostrando vicinanza alla famiglia. Baronti, grande appassionato di tennis, è stato negli anni un assiduo frequentatore del circolo Torretta White insieme al fratello Luca, anche lui autotrasportatore.
Il boato, come detto, ieri mattina alle 10:20, quando dallo stabilimento Eni si sono levate fiamme altissime e una colonna di fumo visibile da mezza Toscana. Il boato dell’esplosione è stato avvertito in tutta la provincia di Firenze, Prato, molte zone di Pistoia e anche in parte della provincia di Pisa. Centinaia le telefonate al centralino del 112. Decine le ambulanze, i camion dei vigili del fuoco e i veicoli delle forze dell’ordine che in pochi minuti hanno raggiunto il luogo del disastro, con le forze di Protezione Civile impegnate senza sosta.
La procura di Prato, competente su Calenzano pur essendo quest’ultimo comune in provincia di Firenze, ha aperto un’inchiesta per far luce sulle cause dell’esplosione e su questa ennesima strage sul lavoro.