Pisa, 19 dicembre 2024 – Si è tenuto a Bientina (Pisa), nella mattina di giovedì 19 dicembre, il funerale di Davide Baronti, una delle cinque vittime dell’esplosione del deposito di Calenzano.
Un lungo applauso commovente e il suono del clacson di una cisterna hanno accompagnato l’uscita del feretro dalla chiesa. I colleghi, insieme con l’azienda Mavet, il fratello Luca e la moglie Rossana, hanno deciso di portare davanti alla chiesa un’autobotte come gesto simbolico per ricordare Davide.
“Il lavoro deve dare serenità e servire alle famiglie per vivere, non si può partire la mattina e non tornare a casa”, commenta così Dario Carmassi, sindaco di Bientina. E ancora aggiunge: “Dobbiamo smettere di piangere morti sul lavoro, lo dobbiamo a Davide”.
Era la mattina del 9 dicembre quando è stato udito un forte boato proveniente dal deposito di idrocarburi dell’Eni a Calenzano. Una palla di fuoco ha provocato la deflagrazione che ha investito le strutture del deposito stesso e poi, con l’onda d’urto, ha danneggiato edifici nel raggio di molte centinaia di metri. Al momento dell’esplosione Baronti si trovava all’interno del sito ed era occupato nel carico delle autobotti.
Baronti era originario di Angera, in provincia di Varese, e prima di trasferirsi a Bientina aveva abitato con la famiglia a Cascina. Lascia moglie e due figli di 20 e 16 anni. Dal 2021 lavorava per la Mavet e guidava le autocisterne per il trasporto di carburante. Davide caricava la cisterna sia al sito di Calenzano sia a quello di Livorno. Era appasionato di tennis, che praticava a livello amatoriale sui campi del centro Torretta White di Calcinaia.