Qui, come altrove, è questione annosa quella del recupero delle imposte non pagate dai cittadini: è uno dei fronti più importanti che si trovano ad affrontare i Comuni, spesso chiamati a cercare di ritrovare entrate rimaste "sospese" negli anni. Si tratta della cosiddetta caccia ai furbetti delle tasse. Anche la pandemia, va detto, certo, non ha agevolato i contribuenti a mettere mano ai bollettini ed a pagare quanto dovuto. Ma sovente i mancati pagamenti di cui gli enti sono ancora alla ricerca risalgono a ben prima del Covid.
La crisi, poi, compresa quella attuale ha certamente acuito le carenze nelle entrate nelle casse della pubblica amministrazione: la fascia di debolezza della capacità di pagamento delle famiglie è indubbiamente aumentata ma, a loro volta, i Comuni hanno bisogno di entrate per mandare avanti la macchina amministrativa che comprende, anche, la capacità di spesa in particolari momenti come quello che stiamo vivendo. Problematiche, queste, alle quali San Miniato non è immune. I numeri sono alti. Ma è anche vero che in questi anni l’amministrazione ha recuperato una quota rilevante. vediamo i dettagli. Per l’Imu dal 2019 al 2021 sono stati accertati 2.931.557,70 euro, di questi sono stati incassati 2.376.431,21 euro (81,06 %), dal 2022 al 2024 sono stati accertati 6.771.000 euro e di questi sono stati incassati 3.270.563,64 (48,3%). Per quanto riguarda la Tari 2019 al 2021 sono stati incassati 1.027.428,37 euro su 1.327.863,11 euro di accertato (77,37%), mentre dal 2022 al 2024 sono stati incassati 980.979,33 euro a fronte di 2.213.327,84 euro (44,32%).
Un quadro questo, dettagliato, che nei giorni scorsi è stato illustrato dall’assessore al bilancio marino Gori, spiegando che l’attività amministrativa per il recupero di importanti risorse continua con l’obiettivo, per l’anno in corso, di riportare nelle case del municipio almeno due milioni di euro. Soli che poi si sostanziano in una fiscalità più equa e tollerabile per tutti. Ma nonostante questo anche nel 2025 la giunta ha deciso che restano invariate le aliquote d’imposta per Irpef e Imu (ad esclusione dell’applicazione del 1x1000 di imposta ai fabbricati rurali, esenti fino al 2024). Invariate anche le tariffe dei servizi a domanda individuale.
Carlo Baroni