VALDICECINA
Un protocollo di intesa, un documento politico che vedrà capofila i Comuni di Volterra, Cecina e Pisa come sigillo e atto primigenio per dare l’input al ripristino della tratta ferroviaria Pisa-Volterra. E’ un impegno corale che le amministrazioni locali, dal colle etrusco fino ai campanili della costa e delle Colline Pisane, hanno preso ieri durante il convegno organizzato a Cecina dalla Fondazione Crv per il ritorno del trasporto su ferro nel territorio. E se il primo passo guarda a un ripristino della via lungo la vecchia cremagliera Volterra-Saline l’orizzonte più ampio si staglia verso il ripristino di un moderno collegamento ferroviario fra Pisa e Volterra, passando per Cecina. Presenti al summit, moderato dalla giornalista de La Nazione Michela Berti, parlamentari, dirigenti ministeriali, associazioni, università toscane, Camera di Commercio di Livorno, Fondazione Fs, insieme come detto a molte amministrazioni comunali. Un coro unanime affinché possa crearsi quel ponte necessario tra Regione e ministero per tornare a collegare la città etrusca con Pisa attraverso la via ferrata. Il convegno ha posto le basi per dare finalmente corpo a una progettualità condivisa. L’invito del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra Roberto Pepi è stato non solo accolto, ma ha centrato l’obiettivo prefisso, ossia l’avvio di un percorso concreto che possa tagliare al traguardo. Durante la mattinata è stato più volte ribadito come la soppressione della linea ferroviaria sia stata una delle maggiori concause all’isolamento e impoverimento dei territori che il treno attraversava. E che la legge che consente la riattivazione delle tratte ferroviarie dismesse caratterizzate da particolare pregio culturale e paesaggistico, sia occasione imperdibile per lo sviluppo turistico e per la valorizzazione delle risorse di un territorio così ricco e vasto, ma che possa anche diventare una connessione tra i diversi Comuni, una rete che li unisca favorendo spostamenti.
Un’alternativa sostenibile, che superati i costi iniziali, sia capace di alleggerire le criticità legate ai parcheggi, ai costi energetici, alla salvaguardia ambientale e che possa avvicinare territori che si trovano tagliati fuori a causa di una viabilità difficile. "Guardare al ritorno del treno non è certo un qualcosa di nostalgico, tutt’altro è proiettarsi nel futuro - afferma Roberto Pepi presidente della Fondazione Crv - è innovazione, sviluppo, valorizzazione di interi territori che tornano a vivere, ma adesso bisogna stringere i tempi e concretizzare".