Analizzato il computer della donna uccisa: da lì forse emersa la svolta del caso

La vicenda di Flavia Mello Agonigi, ritrovata senza vita dopo due settimane di ricerche. Gli investigatori della polizia si erano concentrati anche sui supporti informatici della donna, per cercare di ricostruire le ore della scomparsa

La Opel Mokka della donna uccisa, trovata a duecento metri dalla casa dove c'era il corpo della 54enne (Bongianni / Fotocronache Germogli)

Casciana Terme Lari (Pisa), 24 ottobre 2024 – Due settimane di indagini, poi la svolta. Gli investigatori hanno ricostruito pezzo per pezzo la vita di Flavia Mello Agonigi, la donna trovata morta nel territorio comunale di Casciana Terme Lari, uccisa forse a coltellate. Abitava a Pontedera, era italiana ma di origini brasiliane. La scomparsa era avvenuta nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 ottobre dopo una serata in discoteca con le amiche. Un enigma poi risolto quello della sua sparizione. Risolto tragicamente, con il ritrovamento del corpo e il fermo di un 34enne italiano.

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Non è escluso che la svolta nell'inchiesta sia arrivata grazie all'acquisizione del computer portatile che la squadra mobile ha recuperato lo scorso 21 ottobre nella casa dove Flavia abitava insieme al marito subito dopo la decisione della procura di aprire un fascicolo contro ignoti con l'ipotesi di omicidio.

L'analisi dei supporti informatici potrebbe avere infatti aiutato gli inquirenti a indirizzare le indagini verso le frequentazioni della donna incrociandole con le testimonianze dirette acquisite dalle amiche nell'immediatezza della scomparsa e che già avevano riferito che Flavia si era allontanata dalla discoteca dicendo che aveva "un appuntamento".

Le informazioni sono tuttora frammentarie e le risposte a tanti altri interrogativi arriveranno probabilmente durante l'interrogatorio dell'uomo sottoposto a fermo. Stando a quanto si è appreso nell'abitazione dove è stato recuperato il cadavere di Flavia Mello Agonigi sono ancora al lavoro gli agenti della polizia scientifica, insieme ai colleghi della mobile e del commissariato di Pontedera, proprio per cercare l'arma del delitto. Sul posto anche i vigili del fuoco.