
Fra code e cantieri. Il dramma della Fi-Pi-Li
La Fi-Pi-Li resta un calvario per chi è costretto a percorrerla. Stretta e senza terza corsia: qualsiasi cosa vi accada diventa un dramma. In aggiunua buchem restingimenti, code infinite specie quando – con la bella stagione – deve sopportare il carico dei vacanzieri. Poi ci sono i cantieri. Altra croce. "La scelta di aprire l’ennesimo cantiere in piena estate è l’ultima beffa per chi tutti i giorni utilizza la superstrada. Noi che in questa strada ci lavoriamo ogni giorno sappiamo bene che l’estate è il periodo peggiore, perché viene percorsa da moltissimi toscani e turisti che vanno al mare", scrive Azione Ncc, l’associazione di noleggi per conducente, commentando i disagi dovuti all’apertura dei cantieri tra il Ponte all’Indiano e Scandicci.
"Non siamo contrari ai lavori - dicono da Azione Ncc - ma restiamo perplessi dalla programmazione e dalla durata dei cantieri, che spesso hanno tempi lunghi, non sostenibili per cittadini e imprese. Giani promette che sarà più scorrevole e sicura, ma sono promesse che sentiamo da decenni". "L’obiettivo deve essere rendere la Fi-Pi.Li una strada sicura e modernizzata - dicono da Azione Ncc - e la nascita di Toscana Strade, una società regionale che gestirà la Fipili, sarà utile solo se davvero ci sarà la volontà di intervenire su questa strada per risolvere i problemi".
In superstrada, insomma, si sa quando si entra e, più passa il tempo e più è diventato difficile, sapere quando si esce. Vale la pena ricordare, ancora una volta, che fin dall’entrata in servizio del primo tratto – all’inizio degli anni ’70 –, apparve in tutta la sua drammatica evidenza l’inadeguatezza della strada a ricoprire quel ruolo di arteria regionale che molti avevano auspicato. Tutto il resto è cronaca di un dramma giornaliero che ha visto anche molte tragedie.
C.B.