Frana di via Catena, c’è il progetto: "Ma serviranno 600mila euro"

Il sindaco: "Impossibile fare i lavori entro la fine dell’anno". L’operazione dovrà attendere il 2025

Frana di via Catena, c’è il progetto: "Ma serviranno 600mila euro"

Un tratto di via Catena è destinato a restare regolato da semaforo anora per alcuni mesi in attesa dei lavori (. nella foto un’immagine di repertorio di lavori su una frana

Nel novembre scorso la tempesta Ciaran colpì in maniera significativa anche il territorio di San Miniato. Uno dei danni più rilevanti fu in via Catena dove si creò un movimento franoso importante. Tant’è che per un tratto di strada è stato necessario chiudere la carreggiata e il traffico è regolato da un semaforo. La situazione è destinata a restare così ancora per tutto il 2024. Il sindaco Giglioli annuncia: "Abbiamo la progettazione esecutiva – dice –. Ma dobbiamo attendere il finanziamento. Si tratta di un’operazione di un certo rilievo e serviranno almeno 600 euro". I lavori, nell’intenzione dell’amministrazione, è quella di riuscire a realizzarli nel 2025. Il tratto di strada è stato infatti interessando da un movimento franoso di una significativa profondità nel margine di valle.

La pavimentazione stradale non è stata compromessa, tuttavia, il cordonato di delimitazione stradale e la scarpata hanno subìto uno scivolamento verso valle, causando anche danni ai cavidotti della pubblica illuminazione. Per il momento sono satti effettuati i lavori più urgenti. Da quanto ricostruito da sopralluoghi e accertamenti dei tecnici comunali, infatti, il ciglio di frana coinvolto ha un’estensione di 12 metri ed è stata identificata una nicchia di distacco, nellaparte alta del versante, con uno sviluppo stimato di circa 15-20 metri lungo il versante stesso. Complessivamente, il movimento franoso ha interessato una porzione di versante con un’estensione di 40-50 metri. Inoltre a circa un metro sotto il piano stradale – durante gli accertamenti effettuati nei giorni successivi la frana – venne individuata una tubazione di convogliamento delle acque meteoriche, risultata tranciata proprio a causa del movimento franoso.

Sulla base dei primi rilievi dello stato dei luoghi, eseguiti conseguentemente al maltempo, era emersa la necessità di provvedere con la massima tempestività al ripristino delle normali condizioni di sicurezza della viabilità interessata dal movimento franoso. Successivamente, sono state avviate le attività tecniche, comprensive delle indagini geognostiche e dei rilievi, necessari alla definizione progettuale. Che per il momento dovrà attendere perchè il Comune deve ancora intercettare le risorse necessarie. Come le deve intercettare per i cedimenti che interessando via Poggio al Pino – non danneggiata dall’alluviondi novembre – , costantemente monitorata da più di due anni. Ma qui le procedure sono ancora più indietro e, dai primi calcoli, servirà almeno un milione di euro.

Carlo Baroni