
Piefrancesco Pacini Battaglia
Bientina (Pisa), 9 ottobre 2023 – Il funerale a Roma, in forma privata. Poi il ritorno a casa, a Bientina, per Pierfrancesco Pacini Battaglia, il "banchiere un gradino sotto Dio", come lo definì all’epoca lo stesso pm Antonio Di Pietro. Pacini Battaglia è morto nella capitale – dove viveva da tempo – ad 89 anni, e il suo nome salì, come noto, alla ribalta nel 1993 nell’ambito dell’inchiesta Mani Pulite sui fondi neri dell’Eni per la quale fu poi condannato a 6 anni di reclusione per appropriazione indebita. Nel 2010, dopo diciassette anni venne assolto dal tribunale di Perugia che lo ritenne ‘non colpevole’ per il reato di riciclaggio, al termine del processo nato da ‘Tangentopoli 2’.
E anche dal processo Enimont, Pacini Battaglia uscì assolto. In quegli anni di cicloni giudiziaria e avvisi di garanzia che scardinarono la prima Repubblica, Pacini Battaglia – conosciuto come "Chicchi" e fondatore della Banque Karfinco – rese interrogatori rimasti celebri, e nei quali teneva a ricordare le sue origini da self made man: da giovane aveva lavorato come operaio in una fabbrica di laterizi. Uomo colto, intelligente, grande navigatore, le sue battute fulminee e febbrili da toscanaccio, immortalate nelle intercettazioni dell’inchiesta, troneggiarono per mesi sulle prime pagine dei giornali e nelle cronache giudiziarie dei telegiornali. Storia, questa, di un’Italia diversa e lontana. Ora per il banchiere ci sarà l’ultimo ritorno Bientina. "Il feretro sarà tumulato nella cappella gentilizia della famiglia Pacini Battaglia che si trova nel cimitero comunale", ha spiegato Dario Carmassi, sindaco di Bientina. "Non verrà effettuata nessun’altra cerimonia", ha aggiunto. "Una persona briosa ma con le sue ombre, la sua scomparsa colpisce tutta la nostra comunità", ha detto ancora Carmassi ricordando Pacini Battaglia. Quello espresso dal primo cittadino non è distacco ma solo "rispetto della sua riservatezza e le richieste del figlio Gianluigi".
«Il nostro comune - aggiunge - rimarrà sempre legato alla famiglia Pacini Battaglia, qui Pierfrancesco era nato ed aveva sempre vissuto fino al suo trasferimento a Roma - spiega ancora Carmassi -, qua ci sono tanti luoghi che portano il nome della famiglia come la residenza storica ora diventata villa comunale". La dimora tardo settecentesca è divenuta del Comune nel 2014 attraverso un’operazione di permuta con la quale la famiglia Pacini Battaglia aveva ceduto l’immobile acquisendo un altro edificio, Palazzo Gerini. "Proprio qualche giorno fa ho firmato il contratto per la ristrutturazione della villa, un’operazione da due milioni di euro - racconta il sindaco -: non abbiamo intenzione di cambiare la toponomastica, ora più che mai, quella è e resterà sempre villa Pacini Battaglia".