
Furto nella chiesa di Montefalcone Rubati tela raffigurante il Crocifisso e antichi candelabri in legno
di Gabriele Nuti
La scoperta ieri a mezzogiorno. Nella notte tra venerdì e sabato i ladri sono entrati nella chiesa di Montefalcone, sulla collina che sovrasta Castelfranco. La chiesa, un vero e proprio gioiello dedicato ai santi Quilico e Giulitta, è incastonato in mezzo ai boschi delle colline delle Cerbaie e fino ad alcuni anni fa era parrocchia autonoma. I malviventi, che pare siano riusciti a entrare passando dal retro forzando una inferriata, hanno portato via candelabri in legno dagli altari e la tela raffigurante il Crocifisso.
Il parroco di Castelfranco, don Ernesto Testi, a cui è affidata la cura della chiesa di Montefalcone, ha sporto denuncia alla stazione dei carabinieri di corso Bertoncini. Le indagini sono state immediatamente avviate. La ricerca dei malviventi è in corso anche tramite la consultazione delle registrazioni delle immagini di videosorveglianza private della zona dove si trovano alcune ville e proprietà private. C’è un’unica strada di accesso alla chiesa di Montefalcone. E’ la via vicinale della Costa di Montefalcone che ha due accessi, uno dalla parte della strada delle Pinete e l’altro dalla provinciale Montefalcone Staffoli. L’auto dei malviventi è transitata da uno di questi due accessi.
Ad accorgersi del furto sono stati alcuni parrocchiani che abitano nelle vicinanze della chiesa e che si occupano della pulizia e dell’apertura e chiusura del luogo di culto a cui, tutte le persone che vivono a Montefalcone, sono molto attaccate. "Trovare la porta aperta mi ha fatto ghiacciare il sangue – ha scritto su Facebook Marco Forconi, uno di loro – Entrare e vedere la nostra chiesina così mi ha fatto stare male, maledetti voi", rivolto ai ladri.
Da verificare l’entità del danno e il valore della refurtiva. I lampadari, anche se in legno, sono comunque oggetti antichi. E sarebbe di valore ben più elevato la tela raffigurante il Santissimo Crocifisso, che sarebbe il pezzo pregiato più importante della chiesa. E’ chiaro che si è trattato di un furto su commissione. Per questo motivo le ricerche della refurtiva andranno indirizzate agli ambiti dove certi oggetti possono essere rivenduti e commercializzati, ovviamente al mercato nero.