Gaia, vent’anni, volto nuovo del Pd "Di Schlein apprezzo la coerenza"

Studentessa in scienze politiche al Cesare Alfieri è stata eletta nell’assemblea regionale con Fossi "Temevo che le persone fossero fin troppo deluse a tal punto di rinunciare anche al voto delle primarie".

Gaia, vent’anni, volto nuovo del Pd  "Di Schlein apprezzo la coerenza"

Gaia, vent’anni, volto nuovo del Pd "Di Schlein apprezzo la coerenza"

di Gabriele Nuti

Gaia Moretti, 20 anni, di Montopoli, studentessa in scienze politiche al Cesare Alfieri di Firenze, è una dei più giovani eletti nell’assemblea regionale del Partito Democratico dopo il voto di domenica che ha sancito la netta vittoria di Elly Schlein alla segreteria nazionale e di Emiliano Fossi a quella regionale.

La politica nel sangue?

"Una passione che mi è stata trasmessa da mio padre, Paolo, che è capogruppo della maggioranza in consiglio comunale a Montopoli e anche da mio nonno che era ed è un militante. Già all’età di 2-3 anni frequentavo le feste dell’Unità, che all’epoca, se non ricordo male, erano le feste dell’Ulivo. Ma il momento in cui mi sono avvicinata alla politica e al Pd non è stato per merito di mio padre, ma nel 2020 grazie a un mio compagno, che ora è il segretario dei Giovani Democratici di Pisa e provincia, incontrato dopo le elezioni regionali ai festeggiamenti per l’elezione di Alessandra Nardini. Mi chiese se volevo far parte dei Giovani Democratici e così ho iniziato come militante. Ora sono responsabile dell’organizzazione. Un percorso breve durante il quale ho veramente scoperto un mondo nuovo anche al di fuori della provincia di Pisa. La campagna elettorale delle primarie è stata occasione per crescere e coltivare questa passione".

In una parola, perché Elly Schlein e non Stefano Bonaccini?

"Coerenza. La coerenza del percorso politico di Elly mi ha coinvolto. Non che Bonaccini non sia stato coerente. Lo reputo un validissimo amministratore e presidente di regione e stimo il suo lavoro. In Elly ho visto, però, quella figura che ha protetto di più i suoi valori anche a costo di andare contro alla vocazione maggioritaria".

Ti aspettavi che diventasse segretaria?

"No, sono sincera. Non perché non avessi fiducia in lei, anzi, la stimo al massimo. Ma temevo che prevalesse la scelta dei congressi di circolo rispetto all’appoggio esterno. Temevo che le persone vicine al nostro partito, ma esterne, fossero fin troppo deluse a tal punto di rinunciare anche al voto delle primarie. Invece così non è stato e per fortuna hanno premiato Elly".

Ora l’elezione nell’assemblea regionale. Poi, chissà, il direttivo. Quando l’impegno amministrativo a Montopoli?

"Con mio padre abbiamo un tacito accordo che quando mi candido io lui si fa da parte. Faccio parte della Consulta dei giovani dove sono riuscita a coinvolgere anche mia sorella. Abbiamo tante idee da suggerire all’amministrazione comunale".

Perché i giovani sono così lotani dalla politica?

"I giovani non sono apolitici, ma hanno perso fiducia nei partiti. Tanti si impegnano in associazioni per custodire la memoria e l’antifascismo. Sono attivi nel volontariato e nella salvaguardia dell’ambiente. Sono cambiate le sedi, ma l’impegno no. E sostenendo Elly ho notato una certa apertura da parte di molti miei coetanei nei suoi confronti. Un minimo di speranza ce l’avremo. Elly non è venuta a risolvere tutti i problemi del mondo, ma metterà tutto il suo impegno per rispettare il programma politico. L’aumento di fiducia e speranza nei suoi confronti è un segnale importantissimo".