
E’ la fatica letteraria di Guido Genovesi, un romanzo-pamphlet che, partendo dalla sua esperienza al Grande Fratello (dove nel 2004 fu espulso per aver bestemmiato) coglie l’occasione per raccontare i meccanismi e le dinamiche televisive. Nel libro “Sono arrivato secondo” Il filo della narrazione procede lungo un doppio binario introspettivo e un intreccio di registri espressivi. “La sfortuna – dice Genovesi - fu che bestemmiai poco dopo mezzanotte in diretta Tv , con ‘quasi due milioni di bambini seduti davanti al televisore’. Questa fu l’accusa del Moige, il Movimento Italiano Genitori. Innanzitutto, se a mezzanotte passata quasi due milioni di bambini sono svegli e stanno guardando il Grande Fratello, il Moige l’esposto avrebbe dovuto farlo contro i genitori di quei bambini. E poi, non per fare del vittimismo, mi si dovrebbe per lo meno riconoscere l’attenuante di aver avuto una sfortuna clamorosa. Solo un minuto dopo la diretta terminava e anche la mia balbuzie quella volta non mi tornò utile”. La vicenda ha coinvolto anche le due figlie di Guido che naturalmente ci scherza su.
Al tempo una di loro gli chiese: “Babbo , come sei arrivato al Grande Fratello?”. Guido all’epoca temporeggiò e ci pensò l’altra figlia a toglierlo dall’imbarazzo. “Secondo. Babbo è arrivato secondo.” Ma la narrazione va oltre il caso specifico. Il libro è un ritratto della nostra società mediatizzata, improntata al culto dell’immagine e della vetrina, dove non esistono più confini tra reale e virtuale, tra pubblico e privato, dove la rappresentazione della realtà ha sostituito la realtà stessa. La cosa singolare è l’evoluzione che il manoscritto originario ha subito. “Parallelamente alla stesura del libro, nel periodo della pandemia – dice Genovesi - ho fatto il ricongiungimento alla facoltà di Filosofia all’Università di Pisa e ho scelto di laurearmi nell’ambito della comunicazione. Parlando con la professoressa Veronica Neri, docente di Etica dei Media, l’ho buttata lì: “Senta, io avrei scritto un libro che parla della mia esperienza al Grande Fratello e della tv in generale...” Ero un po’ titubante, avvicinare due mondi antitetici come quello filosofico e quello dello spettacolo. Ma la professoressa mi disse che il libro era interessante e così è nata la tesi preludio a una laurea brillante.. Non avrei mai pensato di laurearmi in Filosofia discutendo del GF. Tesi che ha avuto un’azione retroattiva sul romanzo iniziale, trasformandolo in alcune parti ma senza intaccarne la storia”.
Enrico Salvadori