
Il nuovo impianto visto dall’alto. Sarà capace di produrre comport e anche elettricità elettrica
Pontedera, 12 marzo 2025 – La costruzione del nuovo impianto di compostaggio è finalmente in dirittura d’arrivo. Il conto alla rovescia per la sua entrata in funzione è già ampiamente iniziato. Dopo anni e anni di attese, salvo nuovi colpi di scena, la “macchina mangia rifiuti“ a breve sarà accesa nel cuore di Gello per produrre compost, elettricità e, in un futuro non troppo lontano, anche biometano. Per questo atteso evento non c’è ancora una data fissata sul calendario, ma Geofor scommette sull’inizio dell’estate.
“Pochi giorni fa si è tenuta la conferenza dei servizi con Regione, Arpat, Asl, vigili del fuoco e tutti gli altri soggetti interessati – annuncia Paolo Vannozzi, amministratore delegato di Geofor, azienda interamente pubblica che si occupa della gestione dei rifiuti – E nei prossimi giorni invieremo tutti i documenti per ottenere il nulla osta”. Il nuovo capannone è pronto, i macchinari installati e già provati. Il cantiere di fatto è terminato. “Abbiamo assunto anche i primi due lavoratori – aggiungere Vannozzi – e li stiamo formando”. Se tutto va bene dunque, ad aprile dovrebbe arrivare il via libera per accendere definitamente le macchine e completare alcune opere accessorie. Poi ci sarà una successione di procedure per portare l’impianto a regime, dopo una fase di taratura e prova, per completare la maturazione dei rifiuti organici. All’inizio questa operazione sarà divisa in due momenti, una sarà portata a termine da Geofor, l’altra da un’azienda esterna.
Una volta però completato il ciclo di avvio, l’azienda pubblica sarà in grado di seguire l’intero processo che trasformerà i rifiuti organici in compost da piazzare sul mercato e elettricità da immettere sul circuito nazionale. Sembra dunque in dirittura d’arrivo un cantiere che ha attraversato mille peripezie.
“Non è stato semplice, quando sono arrivato in Geofor la situazione era complicata – sottolinea Vannozzi – C’era stato un fallimento dell’azienda che si era aggiudicata l’appalto”. La storia di questo impianto è lunga e travagliata, nata sotto una cattiva stella. Tutto ha inizio a fine degli anni 90 quando Geofor decide di dotarsi di un avveniristico impianto di compostaggio. Detto fatto, ma fin dai primi mesi dalla sua entrata in funzione, si manifestano dei problemi: il compost non è di buona qualità, anzi pessima, e quindi è impossibile rivenderlo. Non solo, c’è la necessita di smaltirlo con un ulteriore costo. Come se non bastasse, la produzione produce cattivi odori che provocano le proteste dei residenti, anche di quelli distanti diversi chilometri da Gello.
Alla fine l’impianto viene definitivamente spento e negli anni 10 del nuovo millennio si fa strada l’idea di costruirne uno nuovo. Nell’attesa, le montagne di organico vengono spedite altrove con altri costi aggiuntivi da mettere in bilancio. Finalmente nel 2016 viene approvato il progetto del nuovo capannone e nel 2017 viene posata la prima pietra. Ma le cose procedono male. Tra lentezze e problemi vari ci si mettono di mezzo la pandemia e il fallimento dell’azienda che doveva completare i lavori. Poi, nel 2021 finalmente la situazione sembra sbloccarsi e a fatica il cantiere riapre tra necessari aggiustamenti progettuali e aggiornamenti tecnologici. Ci si mette anche di mezzo l’invasione Russa in Ucraina che fa schizzare i prezzi delle materie prime. Ma ora tutto questo sembra alle spalle, l’impianto tra circa tre mesi potrà finalmente entrare in produzione.