
Giorgio La Pira visto dai giovani Il Dramma Popolare parla di diritti "E’ la nuova affascinante sfida"
di Gabriele Nuti
Chi era Giorgio La Pira? La domanda potrebbe sembrare irrispettosa, persino blasfema. Eppure è attuale perché le giovani generazioni sanno poco dell’ex sindaco di Firenze, Servo di Dio e dichiarato Venerabile da Papa Francesco. E il Dramma Popolare di San Miniato, nella sua straordinaria attualità e competenza che affonda le radici in settantasette anni di storia, ha deciso di affidare a due trentenni – il drammaturgo Riccardo Favaro e il regista Giovanni Ortoleva – la scrittura e la regia di Dramma Industriale-Firenze, 1953 (22-26 luglio 2023), spettacolo principale della Festa del Teatro di quest’anno. Due giovani, Favaro e Ortoleva (legato a San Miniato dove il nonno Luciano Nacci era stato sindaco) che leggere La Pira in maniera diversa. Più moderna e trasmissibile alle ultime generazioni.
Una scommessa? Sicuramente, ma che sembra già vinta perchjé i due professionisti sono bravi e perché lavorano con un una realtà, la Fondazione Dramma Popolare presieduta da Marzio Gabbanini, che produce e può permettersi questi slanci grazie alla sua storia e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Credit Agricole e a tutti gli altri sponsor. E alla Diocesi che, come ha detto il vescovo Giovanni Paccosi, sostiene "il ruolo del teatro e dell’arte in genere per la capacità che hanno di essere provocazione per la società". Il filo conduttore della Festa del Teatro di San Miniato (giugno-luglio 2023) è la tutela dei diritti. Lo spettacolo su La Pira – ispirato ai fatti dell’autunno del 1953 quando duemila dipendenti del Pignone si asserragliarono dentro l’azienda per evitare i licenziamenti e il sindaco li appoggiò e salvò la fabbrica grazie all’Eni – è la ciliegina sulla torta di una settimana di spettacoli: "L’ultima estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo" (27 giugno), "Sempre domenica" (29 giugno), "Cammelli a Barbiana" (3 luglio), "Camillo Olivetti-alle radici di un sogno" (6 luglio), "Aldo morto" (10 luglio), "Corteo miserabile-Il popolo dell’abisso" (18 luglio).
Il direttore artistico del Dramma Masolino D’Amico ha illustrato il cartellone e il filo conduttore delle scelte. Presenti il vescovo Paccosi, il sindaco Simone Giglioli, il presidente della Fondazione Crsm Antonio Guicciardini Salini, Massimo Cerbai responsabile direzione Toscana-Umbria Crédit Agricole.