
Il vescovo Giovanni Paccosi
Ecco il messaggio augurale del vescovo Paccosi per la Pasqua. In questi giorni piovosi e nebbiosi, il sole radiante della primavera sembra ancora nascondersi alla nostra vista, eppure in noi non vacilla la certezza che un giorno o l’altro tornerà a splendere. Nei giorni strani che il mondo vive quest’anno, segnati dalla guerra sempre più spietata, si diffonde una “nebbia della coscienza” che ci fa sembrare normale parlare di armamenti, di spese militari, di eserciti da rafforzare. Chi invoca il disarmo e il dialogo, come ogni giorno fa il Papa, così forte nella sua debolezza, viene guardato come un pazzo, nella follia che sembra governare questo mondo.
Sono giorni segnati anche da tanta violenza quotidiana, da timori e angosce per l’economia delle famiglie e delle aziende. Questi però sono anche, nella liturgia e nella vita cristiana i giorni dell’annuncio che la morte, la violenza, il dolore, non sono l’ultima parola. Noi guardiamo a Cristo e vorremmo che tutti scoprissero la speranza che risorge con la sua Resurrezione. Siamo noi cristiani, nelle nostre comunità parrocchiali, nei movimenti e nelle aggregazioni che siamo chiamati a annunciare tra noi e a tutti che l’inverno è finito, che la vita ha vinto, che il male è stato sconfitto, perché Cristo è tra noi, risorto.
La natura intorno a noi, già rigogliosa, si prepara alla bella stagione e ci annuncia, come un segno, la speranza: come quando si attende un ospite amato, già spunta come un fiore inatteso, l’inizio di una nuova letizia. Ma per i cristiani è l’esplosione della gioia, se riprendiamo coscienza di ciò che è accaduto, dalla mattina della prima Pasqua fino ad oggi. Il nostro male, il male del peccato, cioè dell’idolatria di noi stessi e della schiavitù dal pensiero del mondo, Gesù lo vince ora, qui, per farci liberi.
Liberi dall’apparenza, liberi dal giudizio cattivo, liberi dall’odio, per essere annunciatori di una vita nuova, di pace e di fraternità. Lui fa questo miracolo. Chiediamo che lo faccia per ognuno di noi. Siamo “pellegrini di speranza” in questo Giubileo: "Il Signore della vita, che era morto, è risorto". Che grande compito abbiamo: annunciare a tutti, con la nostra vita, con il nostro amore, che siamo amati senza misura dal Dio che si è fatto inchiodare in croce per me, per te e per ogni persona umana. Nessuno è escluso da questo annuncio: siano i nostri volti e le nostre azioni di pace a darne testimonianza. Buona Pasqua!
Monsignor Giovanni Paccosi