
Il telo sollevato (dal vento, o forse da qualcuno) ha reso visibili gli interni di zinco delle casse estumulate. Non è un bello spettacolo. Ma soprattutto c’è il problema dei cattivi odori per uno stoccaggio, stavolta, andato avanti troppo a lungo, sotto il sole cocente. Le immagini, che riguardano il cimitero urbano di San Miniato, sono state pubblicate sui social dove è scoppiata la polemica. Anche perché in almeno uno di questi interni sarebbero rimasti capelli. Un "residuo" da non lasciare in vista. Il Comune si è subito attivato, ricevuta la segnalazione. E il sindaco Simone Giglioli è chiaro.
"Per prima cosa abbiamo provveduto a rimettere la cosa in sicurezza – spiega il primo cittadino – ricoprendo il cumulo di interni in zinco. Lunedì ci attiveremo subito con Geofor per capire. Unitamente a tutto cercheremo di verificare se è possibile trovare un altro sistema di stoccaggio che rispetti tutte le disposizioni in materia. Consideriamo che San Miniato deve fare i conti con 17 cimiteri. E non sarà semplice".
Ma cos’è successo? "Gli interni di zinco – sottolinea Giglioli – devono essere stoccati all’interno dell’area cimiteriale. Non possono essere spostati o portati via così. E questo è quello che viene fatto. Devono essere sistemati in sicurezza, adeguatamente coperti. E anche questo viene fatto". "D’inverno, era già successo, che magari il vento avesse sollevato il telo – prosegue il primo cittadino –. Stavolta ho più la sensazione che qualcuno, per curiosare, lo abbia sollevato. Non mi sembra che ci siano state situazioni di particolare maltempo. Ma la questione principale è il caldo, le altissime temperature, unite al fatto che ultimamente ci sono un po’ di problemi di smaltimento: i cattivi odori ci sono, è innegabile. Lo smaltimento viene chiesto a Geofor quando abbiamo 10-12 sacchi, ecco perché viene allestito un punto di stoccaggio. Però con periodi come questo è necessario accorciare i tempi il più possibile".
Secondo alcuni ci sono anche dei residui in questi interni dismessi. "Non lo so, è chiaro che sono stati per anni ed anni a contatto con cadaveri – conclude Giglioli –. Sta di fatto che tutto dovrebbe restare sempre coperto, in attesa di smaltimento. Ed è sempre stata eseguita la procedura corretta e prevista. Stavolta qualcosa, a livello di tempistiche, è andato storto e comprendiamo le lamentele dei cittadini". A corredo delle foto, finite sui social, è raffica di polemiche e sdegno. "Questa cosa è allucinante", scrive una cittadina. Un’altra aggiunge: "Inaccettabile mancanza di sensibilità".
Carlo Baroni