CARLO BARONI
Cronaca

Gli ultras del Bologna vanno a trovare Ulivieri

Hanno attraversato San Miniato con i cori da stadio e bandiere per fare una sorpresa al mister dei sei campionati.

Il corteo, le bandiere e i cori in via Maioli, da piazza Bonaparte fino all’ospedale: i 150 ultras del Bologna diretti verso casa di Renzo Ulivieri

Il corteo, le bandiere e i cori in via Maioli, da piazza Bonaparte fino all’ospedale: i 150 ultras del Bologna diretti verso casa di Renzo Ulivieri

Il mister rimasto nei cuori degli ultras. Tant’è che per sabato avevano annunciato la visitina in quattro. E sono arrivati in 150, con le bandiere al vento, sfilando e cantando da piazza Dante, per tutto lo Scioa, fino a raggiungere la casa di Renzo Ulivieri. Sono i tifosi del Bologna, la città dove Uliveri guidò la squadra per sei anni, dal 1994 al 1998 e dal 2005 al 2007. "Mi sono emozionato – racconta l’attuale presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio –. Bologna è una città che porto nel cuore, dove sono stato bene per sei campionati, dove sono stato accolto, l’ho vissuta completamente. Ci sono stato bene, a modo mio".

"A modo mio, vuol dire, con il mio modo di essere e di fare. Per esempio – racconta –: quando venne fuori che non dovevamo più avere rapporti con i tifosi io mi sono ben guardato di assecondare questa cosa: sono sempre andato ai loro incontri. Nessuno, dissi allora, mi può impedire di parlare ed incontrare le persone". Ma la sorpresa di quella massiccia presenza che ha attraversato con i cori – quelli di "allora" – la sua città non se l’aspettava davvero: "Così mi hanno fatto piangere", ha scritto Ulivieri sui social, pubblicando anche un breve video. "Di Bologna ho tanti ricordi – aggiunge –. Sono stati fra gli anni più belli della mia carriera. Ebbi un ottimo rapporto con tutti, e quando venne il momento di lasciare vollero ricevermi anche in Comune. "Io a quell’incontro volli tutti, anche la presenza della minoranza".

"Anche quando sono stato ricoverato in ospedale a Roma – ricorda – un gruppo di tifosi venne a trovarmi in ospedale. Allo stadio misero uno striscione per aiutarmi a vincere la battaglia ed a guarire. Mi emozionò molto, e fu un aiuto per farmi forza".

Carlo Baroni