Fino al 16 gennaio il museo Piaggio parla il linguaggio della grande arte contemporanea con il progetto Guarneri-Hemmes, Illusione. Vibrazione’, a cura di Francesco Mutti e Cesare Orler.Negli spazi espositivi del Museo, secondo una visione che ha nella fruibilità di entrambi gli artisti la sua vera matrice propulsiva, la mostra si propone di evidenziare differenze e similitudini di due celebrati Maestri dei nostri giorni: il fiorentino Riccardo Guarneri (nella foto) (Firenze, 1933) e il livornese Hemmes (Livorno, 1946), il primo definitamente analitico, il secondo dichiaratamente informale. Sullo sfondo, un percorso che li vuole lontani l’uno dall’altro: tanto inevitabilmente celebrato dai grandi palcoscenici nazionali e internazionali quello di Guarneri, considerato da molti tra gli anticipatori e poi caposcuola dell’arte analitica italiana, quanto intimo e sofferto - ma non meno foriero di successi tangibili - quello di Hemmes, al giorno d’oggi l’artista che, con ogni probabilità, meglio interpreta quel profondo e sofferto rapporto interiore che sosta tra chi sente e chi opera attraverso l’arte informale. In esposizione quasi 30 opere. Per visitare la mostra, la penotrazione è obbligatoria sul sito del museo.
CronacaGuarneri e Hemmes, tra illusione e vibrazione