Guardistallo (Pisa), 6 aprile 2022 - Ogni minimo muscolo è contratto dalle piaghe di una paura che annichilisce. L’animo è lacerato, strappato in ogni sua molecola dalle più atroci barbarie della guerra. Scappano, i profughi dell’Ucraina dal sangue versato sulle strade, dalle case ridotte in macerie. Donne, mamme con i loro figli in fuga dalle scariche a mitraglia delle bombe che devastano, distruggono vite, annientano esistenze, case, quotidianità. A Guardistallo Viktoria Budko, 38enne originaria di Kiev, in Italia da 18 anni e di professione fotografa, sta aiutando donne con i loro figli a fuggire da un inferno che è un baratro in cui la speranza resta una Via Crucis lontana da casa, dal marito, dal lavoro. Due storie si intrecciano da un’Ucraina teatro degli orrori fino alla piccola comunità di Guardistallo, dove Budko vive e ha deciso, nella misura in cui può, di aiutare alcuni suoi connazionali che stanno fuggendo da una guerra atroce, facendo da interprete nelle pratiche burocratiche da sbrigare fra le varie Prefetture fino agli adempimenti con la polizia. Viktoria sta diventando una sorta di angelo dei profughi ucraini.
Budko, si sente un’eroina?
"Affatto. Lo faccio perché lo devo fare e basta. È il mio popolo, è il mio cuore. Poco importa se dormo tre ore a notte. Faccio tutto quel mi è possibile fare per aiutare la mia gente che arriva qua".
In queste lunghe settimane di fuga e di vite devastate, quali storie ha incrociato?
"Intanto mi sono ricongiunta alla mia famiglia che viveva in Ucraina. E, per quel che ho potuto fare, ho dato una mano a due donne, due giovanissime mamme".
Può raccontare la loro storia?
"Julia è una mamma di 30 anni partita in auto da Kiev con la figlia neonata di 7 giorni, l’altro figlio di 4 anni e la madre per trovare rifugio in un villaggio. Qui è rimasta dieci giorni: aveva preso la patente da poco, a malapena sapeva guidare. Eppure questa donna, dopo aver partorito, e dopo aver lasciato il marito in Ucraina, ha preso i figli e la madre e ha attraversato l’Ungheria, la Slovenia e mezza Italia. Ha guidato fra una poppata e l’altra, in un mare di controlli, ma anche di aiuti, e ci siamo ritrovate. Adesso alloggiano tutti al sicuro in una struttura della Valdicecina".
E l’altra mamma?
"Anche Oxana ha 30 anni. E anche Oxana era appena diventata mamma di una bimba. La sua città, Zytomyr, è stata bombardata e durante una notte di distruzione, ha perso l’udito. Stava allattando la piccola Olivia quando il raid ha travolto la città, e la bimba ha smesso di respirare per due minuti. Oxana è riuscita a rianimarla. Non ha perso un attimo: ha preso le due figlie, la piccolina e la più grande di 12 anni, ed è scappata. Un viaggio faticoso in treno fino alla frontiera con la Polonia, poi in Austria per arrivare fino a Firenze, e infine a Guardistallo. Oxana adesso ha ripreso l’udito. E’ alloggiata con le figlie in una casa in campagna della Valdicecina. Mi ha detto una frase che non scorderò mai".
Quale?
"Non ricordavo che esistesse al mondo così tanta quiete".