"E’ mancata un’analisi chiara e costruttiva sulle cause della sconfitta, che con un atto di responsabilità e con una operazione di verità, avrebbe anche dovuto ammettere alcuni limiti che hanno caratterizzato l’azione amministrativa nella parte finale dello scorso mandato". Sono le parole di Ivetta Parentini, segretaria Dem, rivolta a quella parte del partito che ha scelto di non partecipare al congresso. "In quanto segretaria, ho provato a trovare una soluzione conciliativa che provasse a portare avanti la direzione politica fino alla scadenza del mandato nel 2025, attraverso una gestione collegiale della segreteria, individuando la figura di un vice-segretario che mi affiancasse a garanzia di tutti – aggiunge Parentini –. L’area che fa riferimento ai sottoscrittori del documento si è invece da quel momento eclissata, rifiutando qualsiasi confronto, ed è falso quindi affermare che avrebbero provato in ogni modo a trovare una conciliazione, perché questo non è mai successo". Anzi, dice Parentini, "nonostante le norme del l Congresso, non lo prevedessero, gli stessi hanno organizzato un’ulteriore consultazione che non ha visto “un ampio numero di iscritti raccogliere indicazioni sul candidato unitario”, come erroneamente indicato nel documento, ma solo 36 iscritti su un totale di 250 tesserati si sono espressi per un candidato che non può definirsi unitario".
CronacaI Dem e le divisioni interne: "Ho cercato la collegialità"