REDAZIONE PONTEDERA

Iit, sensori da impiantare per le malattie cardiovascolari

Un gruppo di ricercatori dell'IIT di Pontedera guida il progetto IV-Lab dell'UE per sviluppare un dispositivo multisensore impiantabile per monitorare la salute cardiovascolare, in collaborazione con istituti in Italia e all'estero. Il sistema potrebbe aiutare a prevenire ospedalizzazioni e ridurre la mortalità in pazienti con malattie cardiache.

Iit, sensori da impiantare per le malattie cardiovascolari

All’interno dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera c’è un gruppo che è chiamato a fare da capofila all’interno del progetto IV-Lab finanziato dall’Unione Europea, appena partito. Il progetto mira a sviluppare un dispositivo multisensore impiantabile nei vasi sanguigni, come vene o arterie periferiche, per monitorare i parametri corporei e, quindi, lo stato di salute di una persona. Una volta impiantato in pazienti in cui sono presenti malattie cardiovascolari, il sistema potrà costituire una piattaforma in grado di rilevare un numero elevato di parametri emodinamici e biochimici utili al personale medico. A portare avanti il progetto, coordinato da Virgilio Mattoli, ricercatore dell’IIT di Pontedera, sono coinvolti: il gruppo di Soft Micro-Electronic Materials del Center for Materials Interfaces (CMI) con sede a Pontedera, il Printed molecular electronics lab dell’IIT a Milano e il Laboratorio electronic design all’IIT di Genova. In Italia, inoltre, è coinvolto il Cnr con l’Istituto di fisiologia clinica e l’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo, e nel resto dell’UE istituti con sede in Francia, Germania e Irlanda. "Il dispositivo che vogliamo sviluppare troverà importanti applicazioni nel campo delle malattie cardiovascolari – spiega Virgilio Mattoli, ricercatore dell’IIT e coordinatore di IV-LAB – per esempio, in quei pazienti dove la rilevazione del comportamento emodinamico e di specifici biomarcatori, potrebbe essere un elemento chiave per evitare la loro ospedalizzazione e ridurre la mortalità, come nel caso dello scompenso cardiaco o della restenosi coronarica a seguito dell’impianto di stent". Il sistema di microsensori impiantati sarebbe connesso in cloud, e i segnali dei sensori dovrebbero essere tracciati e analizzati da un software di intelligenza artificiale.