Il bilancio e le polemiche: "Perse risorse per anni"

Il Comune dà il via libera al rendiconto a cui i predecessori non avevano provveduto "Il consuntivo appena approvato mostra tutti i limiti della precedente gestione".

Il bilancio e le polemiche: "Perse risorse per anni"

Il bilancio e le polemiche: "Perse risorse per anni"

CASTELFRANCO

Via libera al bilancio. Con polemiche nei confronti della precedente amministrazione. Che ha chiuso il mandato senza approvare il rendiconto 2023, "incurante anche dei ripetuti solleciti da parte del Prefetto", dice il sindaco Fabio Mini. "Il consuntivo appena approvato mostra tutti i limiti della precedente gestione a guida Pd e restituisce un quadro impietoso su come il Comune è stato malamente amministrato non solo nel 2023 ma anche negli anni passati– attacca il primo cittadino –: chi ci ha preceduto infatti non è mai stato in grado di incassare i propri crediti, accontentandosi di incamerare solo il 47% di quanto dovuto senza preoccuparsi del fatto che, così facendo, si sono perse per anni delle importanti risorse che avrebbero potuto essere investite sul territorio, arrivando addirittura a dover impiegare gran parte degli oneri di urbanizzazione per la copertura della spesa corrente".

"Neppure davanti all’evidenza dei dati l’ex vicesindaco Grossi è riuscito a fare un minimo di autocritica e a riconoscere le manchevolezze della precedente amministrazione – sottolinea Mini – provando a difendere l’indifendibile e lodando l’operato della giunta di cui ha fatto parte".

"Purtroppo l’atteggiamento autoreferenziale della sinistra ha caratterizzato anche la discussione sulla mozione presentata dal gruppo di minoranza “Castelfranco Unita”, con la quale si chiedeva di impegnare il sindaco a partecipare personalmente alle celebrazioni per la strage di Sant’Anna di Stazzema e ad iscrivere il Comune di Castelfranco all’anagrafe antifascista, un elenco che esiste fin dal 2018 e al quale sonoiscritti solo 80 comuni italiani su quasi 8000, come a dire che chi non vi compare è in automatico un

simpatizzante del fascismo – conclude –. Peccato, però, che proprio il consigliere di opposizione Grossi, che ha fatto della difesa della democrazia e dei diritti inviolabili di tutti gli uomini la sua ragione di vita nelle ultime settimane, gridando ai pericoli ai quali questa nuova amministrazione la sottoporrebbe, abbia votato contro l’emendamento proposto dalla maggioranza. Emendamento, con il quale si chiedeva semplicemente di condannare in maniera ferma e netta qualsivoglia forma di totalitarismo, poiché riteniamo che non sia possibile giustificare certi orrori a seconda del coloredella bandiera sotto la quale si sono consumati".

C. B.