
La vilenta rapina avvenne nel 2020
Il cellulare nel momento della rapina e nei giorni successivi era in Croazia. L’ha ribadito più volte, l’avvocato Marco Meoli, legale di Muhamed Ljatifi, 34anni, accusato di essere il terzo di una rapina violenta ai danni di un’anziana, avvenuta a Pontedera nel febbario del 2020. Il difensore dell’imputato, in una lunga arringa, ha puntato a smontare il teorema accusatorio, bollando come "suggestioni" il fatto che l’apparecchio fosse stato lasciato volontariamente a Pola per crearsi un alibi. E parlando di "supposizioni e non prove", riguardo il fatto che gli esperimenti fatti dagli inquirenti con Google Maps – per accertare la possibilità del 34enne di fare rientro ed essere presente a Pontedera il giorno e in orario compatibile con la commissione del fatto – avessero dato esito positivo. "Gogole Maps ci indica una possibilità, non una certezza", ha detto l’avvocato Meoli. Specie davanti a documenti che provano che il Ljatifi "all’estero si fosse davvero recato". Il pubblico ministero Sisto Restuccia, all’esito della requisitoria, aveva chiesto la condanna a 9 anni, ritenendo provata la colpevolezza dell’imputato. Il collegio – presidente il giudice Cipolletta – l’ha mandato assolto. Nel giugno del 2021, dopo le indagini dei carabinieri per quella rapina furono accusati due kosovari e un croato: Alija Zuka, 34anni, Adnan Zuka 25 anni e, appunto, Muhamed Ljatifi, 34anni. Gli inquirenti avevano accesso l’attenzione sui tre approfondendo il legame tra i soggetti poi finiti a processo e una persona che era a conoscenza dello stile di vita dell’anziana. I tre, già in sede di interrogatorio di garanzia, si erano difesi sostenendo di trovarsi altrove durante la rapina. Dopo il rinvio a giudizio le strade processuali si sono però divise. Alija Zuka, 36 anni, nel 2023 venne condannato a 9 anni di reclusione, pena poi confermata nei successivi gradi di giudizio; lo stesso collegio mandò assolto Adnan Zuka (difeso dall’avvocato Marco Meoli) e quest’assoluzione è stata confermata in appello e diventata definitiva. La rapina era stata ai danni di una 85 enne che, nonostante le botte, riuscì a non far accedere i rapinatori alla cassaforte: i banditi fuggirono con un orologio, alcuni monili in oro ed una borsa di valore.
Carlo Baroni