PONTEDERA
Pensare al corso Matteotti di Pontedera senza la grande vetrina dei Magazzini Chiarugi o senza il centralissimo Galletti è uno sforzo di immaginazione che diventa realtà in una fotografia del commercio cittadino in evoluzione. Come saranno i negozi di domani? Quale sarà la nuova trasformazione della via dello shopping? Se lo chiede l’amministrazione, i cittadini, le associazioni di categoria e tutti coloro che da generazioni conoscono Pontedera anche per la forte attrattiva commerciale e i suoi negozi. "Quello che stiamo vivendo è causato da molti fattori – dice Alessandro Lonsi presidente del Centro Commerciale Naturale e titolare del negozio storico Ghera –. Di sicuro il mancato ricambio generazionale ha colpito alcune attività decennali, l’altro punto però riguarda la struttura stessa del negozio. Molti clienti oggi sono abituati agli acquisti online e al cash and carry (un sistema di vendita all’ingrosso organizzato come una sorta di self service, ndr) senza comprendere che i negozi come il mio offrono un servizio differente. Quale?Il rapporto con il cliente che quando entra si muove come farebbe tra le stanze della propria casa".
Le abitudini che cambiano sono alla base di una rivoluzione del commercio in atto da anni, praticamente in ogni angolo del mondo occidentale. Da una parte l’online, la guerra ai prezzi, agli sconti e poi la mancanza di tempo, i ritmi serrati e lo shopping che si riduce a un click che riempie il carrello virtuale. "Non sarà semplice per i negozi storici e in parte lo stiamo già vivendo – continua –. Noi per attirare anche clienti che non sono mai entrati qui abbiamo realizzato pure un tour che mostra i nostri spazi espositivi. Il punto di forza però rimane e deve rimanere il rapporto di fiducia e conoscenza diretta. Cosa facciamo come Ccn? Ci confrontiamo tra titolari di negozi, ben consapevoli dello scenario generale e di come ci siano settori, come ad esempio quello dell’abbigliamento in cui le difficoltà sono ancora maggiori. L’impegno è a fare squadra per il bene di Pontedera". Gli annunci degli ultimi due negozi storici che a breve saluteranno il centro hanno assestato un’altra piccola scossa al terremoto degli scorsi anni. "Le vetrine sono l’anima della città – conclude – e comprare nei negozi di vicinato vuol dire proteggere quell’anima. Per fortuna ci sono molti giovani che hanno mantenuto le abitudini di acquistare nelle piccole attività. Come sta andando lo shopping natalizio? Gli sconti del Black Friday di fine novembre hanno posticipato di molto le compere natalizie per un Natale che, commercialmente parlando, comincia sempre più tardi. Bene le tante iniziative organizzate in città, l’augurio è che possa essere un crescendo da oggi fino alla vigilia di Natale".
S.E.