Il Comune e il tesoretto: "Tanti conti da pagare"

La polemica sui 507mila euro e spiccioli lasciati in eredità dai predecessori. Lo sfogo contro l’ex giunta santacrocese: "Ci restano appena 83mila euro".

Il Comune e il tesoretto: "Tanti conti da pagare"

La polemica sui 507mila euro e spiccioli lasciati in eredità dai predecessori. Lo sfogo contro l’ex giunta santacrocese: "Ci restano appena 83mila euro".

Le casse del municipio piangono. E la nuova giunta tira fuori il problema. "I conti non tornano", dice l’assessore al bilancio Renato Rusconi che aggiunge: "Ma quale tesoretto? Ma quale avanzo di bilancio, ci avrebbe lasciato la giunta Deidda? I 507mila euro e spiccioli che in un primo momento sembrava che fossero soldi disponibili per il comune e che potevano essere spesi, in realtà si sono polverizzati a un’attenta analisi della situazione delle casse del municipio".

"Infatti se da un lato l’amministrazione uscente sosteneva di averci lasciato questi soldi ‘spendili’ per il paese, in realtà si era scordata di dirci, o gli era sfuggito – attacca – che c’erano dei debiti da pagare e alla fine abbiamo scoperto che di soldi spendibili ne rimangono appena 83500 euro". "Ma quali sono i debiti che di fatto hanno eroso questo tesoretto? – prosegue Rusconi snocciolando il problema –. Vado ad elencarli il più puntualmente possibile. Tra i costi più significativi –emergono 230.560 euro per oneri di conguaglio termico ovvero la fattura che Hera ha emesso in base all’accordo che il comune ha stipulato". "Non solo - continua – mancavano anche tra i conti fatti dalla precedente amministrazione 64.900 euro per il rinnovo contratti delle cooperative, 30mila euro di spese postali per invio sollecito pagamenti, 17.100 euro per l’acquisto di stampanti, 37.513 euro per acquisto mezzi informatici, mentre la spending review ha inciso per 67.806 euro. A questo punto –mi sorge il dovere di fare due considerazioni, era veramente impossibile nel 2023 non ipotizzare l’aggiornamento dei contratti e procedere a quantificarne almeno in parte l’entità? In altre parole non era possibile avere contezza di queste spese?". Ancora: "Il conguaglio delle spese energetiche di portata così impattante era così imprevedibile da non ritenere di considerarlo almeno in parte in sede di bilancio di previsione? La nostra amministrazione si è insediata il primo luglio– conclude – ed è venuta a conoscenza degli oneri energetici solo poche settimane fa, cosa sarebbe successo se nel frattempo avesse assunto impegni di spesa non dico di 500mila euro ma 90mila? Probabilmente avremmo generato un debito fuori bilancio".

C. B.