CARLO BARONI
Cronaca

Il duello sui reperti archeologici: "I predecessori e i soldi sperperati"

Il Pd attacca la maggioranza sul caso di Orentano. Il sindaco replica: "Noi dialoghiamo con i cittadini"

Fabio Mini, sindaco di Castelfranco Continua a tenere banco il caso dei reperti archeologici

Fabio Mini, sindaco di Castelfranco Continua a tenere banco il caso dei reperti archeologici

Il duello sui reperti archeologici di Orentano è un caso politico. Il Pd attacca. Il sindaco Mini risponde. "Sulla vicenda del museo di Orentano, per il sindaco Mini e la sua giunta è una sconfitta totale della propria linea politica. Inizialmente intenzionato a chiuderlo e trasferire tutti i reperti a Castelfranco con una delibera di giunta che stabiliva la dismissione del museo, dopo le numerose proteste dei cittadini, una petizione popolare e un’assemblea pubblica particolarmente partecipata, il sindaco ha ora dichiarato di essere aperto al dialogo – lo sfogo Dem–. Di fronte alla forte pressione popolare, Mini e la sua giunta, in evidente difficoltà, sono stati costretti ad un passo indietro dichiarando quantomeno di essere disposti a valutare proposte alternative".

"La proposta alternativa poi del sindaco Mini, avanzata ad inizio assemblea, di spostare il museo di Orentano nei locali comunali che ospitavano gli ex ambulatorio di via Lotti e che attualmente sono occupati da alcune associazioni paesane come la FilarmonicaLotti, che sarebbero costrette a rinunciare alla propria sede : l’affondo –, denota tutta l’improvvisazione di questa giunta che parla e prende decisioni senza una prospettiva e senza comprendere le conseguenze delle proprie scelte. La vicenda del museo ha messo in luce una profonda frattura tra l’amministrazione comunale e la comunità delle frazioni che chiede maggiore partecipazione e trasparenza nelle decisioni che riguardano il proprio territorio".

Ma il primo cittadino non ci sta. "Per 5 anni hanno tenuto chiuso il museo di Orentano buttando al vento ben 75 mila euro di soldi pubblici, senza riuscire a trovare 40 mila euro per i lavori, ma nel frattempo tentavano di spenderne 35 mila per comprare 4 stanze di un palazzo inagibile di un circolo riconducibile alla loro area politica – l’attacco di Mini –. All’assemblea pubblica di lunedì sono rimasti nascosti nel corridoio di ingresso, non hanno proferito parola. L’assemblea ha aperto le porte ad un confronto diretto tra l’amministrazione e la cittadinanza orentanese, cosa mai fatta prima, trovando idee e soluzioni possibili.

Nei 5 anni precedenti non c’era mai stato un confronto pubblico con la cittadinanza, tutte le decisioni prese all’interno del palazzo. La nostra maggioranza ha già incontrato i genitori dei bambini che frequentano le scuole per la mensa ed il trasporto scolastico, adesso gli orentanesi per il museo. A differenza di prima, noi ci mettiamo la faccia".

C. B.