Il duello sui reperti archeologici con il Comune continua. Non solo la raccolta delle firme. Il Comitato Orentano 56020 scrive al Soprintendente. Dopo due settimane intano sono state raccolte 255 firme di orentanesi contro il trasferimento dei Reperti Archeologici Orentanesi. "Firme trasversali che travalicano le generazioni e le ideologie politiche personali dei firmatari – spiega una nota – . Il paese non vuole che quei reperti vengano portati via, - dice Andrea Buonaguidi, ideatore del Comitato e promotore petizione -: è incredibile la quantità di persone che sono quotidianamente coinvolte e che stanno aiutando con la raccolta firme, con la condivisione dei messaggi, dei contatti, con la ricerca di informazioni, e la condivisione di memorie personali a volte anche dolorose. Per qualcuno quel museo è un impianto elettrico da rifare. Ma per noi Orentanesi no. Continueremo a ribadirlo. Per noi è un archivio della nostra memoria e del territorio orentanese".
Il Comitato ha inviato una richiesta di verifica di sostanza al Soprintendente Valerio Tesi. "Si tratta di un documento – spiega il presidente –, strutturato e dettagliato che, partendo da un analisi dei testi di riferimento per il funzionamento dei Beni Culturali e dalla loro applicazione concreta, argomenta la specificità del valore iconografico e di conservazione della memoria di quei reperti per il caso particolare della comunità e del territorio orentanese. E su questo siamo andati a chiedere una verifica di sostanza al Soprintendente". "Siamo fiduciosi, che data la complessità dell’argomento e le sue ripercussioni sulla popolazione di Orentano – chioda la nota del Comitato – , la soprintendenza vorrà prendersi tutto il tempo e le attenzioni necessarie per valutare quanto abbiamo da dire".
C. B.