di Carlo Baroni
PONSACCO
Il sindaco Francesca Brogi si difende. Il caso è quello della villetta da demolire. "Innanzitutto voglio premettere che in tutta questa vicenda non c’è stato un solo atto firmato o di competenza del sindaco – dice –. Trattandosi di un intervento di ristrutturazione edilizia ricostruttiva, la competenza è per legge della struttura tecnica".
"Tutto ruota intorno ad un appezzamento di terreno ricadente sul comune di Pontedera, l’area dove erano presenti i volumi di un rudere che i Cerretini volevano ricostruire sulla loro proprietà adiacente sita nel comune di Ponsacco – ricostruisce Brogi –. Il rudere secondo il Ptc della provincia e il regolamento urbanistico del comune di Pontedera ricade in un’area definita come “parco” della Villa Toscanelli. È sulla base di questo elemento che il nostro ufficio urbanistica ha rilasciato le autorizzazioni edilizie ed è su questo punto che poi si svilupperà tutta la controversia giudiziaria".
Infatti, dopo pochi mesi dall’inizio dei lavori, viene notificata al
comune di Ponsacco la richiesta di annullamento del permesso a costruire da parte di Fattorie Toscane, il confinante di Cerretini – specifica il sindaco di Ponsacco – : "Il confinante, ritenendo bosco e non parco il terreno incriminato, contesta la legittimità del permesso a costruire rilasciato, perché a quel punto il fabbricato ricadrebbe su un’area inedificabile".
Ricevuto tale esposto, "il nostro ufficio sospende dunque il permesso, atto necessario per entrare nel merito della contestazione e chiedere supporto all’Unione Montana Alta Val Di Cecina. Dopo che anche questo ente confermerà la definizione di quel terreno come parco, l’ufficio procede a far ripartire i lavori". Cosa succede dopo è cronaca: Il Tar dà ragione ai Cerretini, la successiva sentenza del Consiglio di Stato, invece, a Fattorie Toscane con conseguente richiesta di demolizione del fabbricato entro 120 giorni.
Superato questo termine, la prefettura – come stabilito dalla stessa sentenza del Consiglio di Stato- ha proceduto a nominare un commissario ad acta con il compito di proseguire le attività già intraprese dall’amministrazione. "Capisco la preoccupazione della famiglia Cerretini, a cui ho personalmente portato vicinanza e solidarietà e trovo legittimo che la stessa utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione per bloccare la demolizione – conclude – . Ciò che non condivido sono le accuse nei confronti dell’Amministrazione. I tecnici comunali, lo ricordo, hanno agito con le informazioni a loro
disposizione e in coerenza con la posizione da sempre tenuta e difesa dai Cerretini e dai loro progettisti".