Il lavoro nei nostri campi: "Vendemmia in anticipo. Ma è allarme per i cereali"

Per il vino si prospetta un’annata molto buona. Pericolo siccietà per gli olivi. Berti (Gal) e Pagni (Cia): "Per i produttori di grano ennesimo anno in perdita". .

Il lavoro nei nostri campi: "Vendemmia in anticipo. Ma è allarme per i cereali"

In alcune aziende la vendemmia per le uve da spumante è già iniziata

PONTEDERA

L’annata per il vino si prospetta molto buona, anche se la vendemmia dovrà essere anticipata almeno di una quindicina di giorni a causa del gran caldo di queste settimane. Meno chiara la prospettiva per l’olio perché la siccità di questi giorni sta facendo cadere le olive in anticipo. Ed è allarme per i produttori di cereali che per la terza annata consecutiva vanno in perdita. Questo il quadro della situazione dell’agricoltura in Valdera, Valdicecina e più in generale in provincia di Pisa.

"La stagione parecchio calda di giorno e di notte anticipa le previsioni delle vendemmie – le parole di Cinzia Pagni, presidente della Cia di Pisa e Livorno – Vendemmie che saranno anticipate almeno di quindici giorni, nelle aziende stiamo preparando le cantine. In alcuni vigneti, soprattutto tra i produttori di spumanti, la raccolta è già iniziata. Purtroppo questo caldo intenso ha portato grave siccità e siamo preoccupati per i nostri oliveti. Anche se c’è stata una bella fioritura e una bella legagione, ora dove non c’è acqua in soccorso c’è possibilità di cascola delle olive".

"Ci satiamo riunendo per trovare soluzioni e capire cosa fare anche per il futuro perché le conseguenze del cambiamento climatico non si limiteranno a quest’anno – ancora le parole di Pagni – L’idea è quella di realizzare piccoli invasi diffusi nelle aziende agricole. Bisognerà rivedere le nostre attività e modalità di produzione". Secondo Cinzia Pagni sta andando molto bene anche il settore dell’agriturismo e del turismo legato alla campagna. Pagni, invece, definisce "devastante" la situazione della produzione cerealicola. "Ha piovuto nei periodi in cui dovevamo seminare e l’accrescimento del grano è stato rallentato e le rese bassissime – conclude la presidente della Cia – Ennesimo anno in perdita".

Stefano Berti è direttore del Gal Terre Etrusche, il Gruppo d’azione locale promosso dall’Unione Europea per sviluppare piani e programmi di interventi dedicati al miglioramento socio-economico delle comunità rurali. Anche per Berti la vendemmia si prospetta molto buona, ma anche lui pone l’attenzione sui cereali. "I costi di produzione sono lievitati e le rese sono poche – l’allarme lanciato da Berti – L’abbandono già in atto di parecchie superfici agricole rischia di diventare irreversibile. Con il raccolto e la vendita non ci vengono coperte le spese vive per concimi, sementi e il costo del lavoro non viene considerato perché molte aziende sono a conduzione familiare. Con i cereali si fa pane e pasta. Se vanno male le produzioni che dovrebbero avere sbocchi di mercato certo il problema è serio".

gabriele nuti