Il nodo liceo infiamma ancora il dibattito politico. All’attacco il gruppo misto. "Ireperimento di nuovi spazi nella sede “provvisoria” – ma alzi la mano chi pensa che durerà meno di dieci anni – de La Scala, mettendo a frutto nuovi locali concessi in affitto alla Provincia dalla società Polis, è in ritardo, perché intanto si stanno facendo rilievi sulla sicurezza antisismica, e poi si dovrà procedere prima alla progettazione e poi alla realizzazione degli interventi", dice Manola Guzzini attaccando a tutto campo provincia e Comune. Quindi, da un lato, la rotazione delle classi del Marconi sull’orario mattutino e pomeridiano durerà almeno per tutto il 2024-2025, "e non direi che ci sia da giurare che le cose saranno a posto per il 2025-2026". Ma non solo: "direttamente o indirettamente, si continuano a investire soldi pubblici su locali “provvisori” e sui quali si dovrà pagare un affitto a proprietari privati". Sotto attacco c’è anche, appunto, il sindaco Giglioli che "dichiara di sperare che “entro sei mesi” (possa essere modificata la normativa regionale sui parametri di rischio idraulico, in modo che la Provincia possa prima “iniziare le progettazione di fattibilità”, poi avviare “le procedure di acquisizione degli spazi pubblici adesso di proprietà di un’altra amministrazione” per realizzare la sede del liceo dove è attualmente localizzata nelle previsioni urbanistiche. Cioè in un’area attualmente del tutto libera da edificazioni, tra Molino e Ponte a Egola, in prossimità del fiume Egola". "E qui ci sarebbe veramente da indignarsi – spiega Guazzini –. Abbiamo avuto fenomeni gravi di esondazione, a ottobre, immediatamente a sudest del nostro Comune (l’Elsa a Castelfiorentino); immediatamente a Sudovest (il Cascina e il Roglio tra Ponsacco e Palaia), a sud (due gravissime esondazioni del Cecina, con vittime); gli scienziati parlano di un’alta probabilità di fenomeni eccezionali". "E in una situazione di questo genere il Comune “spera” su Regione e Genio Civile perché abbassino i livelli di salvaguardia e consentano il consumo di un suolo vallivo e pedecollinare niente meno che per farci una scuola".
C. B.