Un altro rinvio. Stavolta, si apprende, per Covid. Il processo sulla vicenda dei cavalli rapiti a Staffoli è in stallo da più di un anno, tra pandemia e impedimenti. Non riesce a chiudere l’istruttoria. Quella che avrebbe dovuto tenersi ieri era l’udienza che avrebbe esaurito gli ultimi testimoni e forse sarebbe potuta iniziare la discussione. Almeno con le conclusioni del pubblico ministero Fabio Pelosi. Il giudice del tribunale di Pisa Maria Grazia Grieco, comunque, stavolta ha disposto un rinvio molto ravvicinato. Si torna in aula all’inizio di aprile. In quella data, probabilmente, non si arriverà alla sentenza. Ma il successivo rinvio – salvo ulteriori intoppi – dovrebbe essere dedicato alla discussione in modo da dare una rima verità processuale ad un "giallo" in piedi da cinque anni. Unicka e Vampire Danny, i cavalli campioni, scomparvero nel marzo 2017. Si trattava di due grandi promesse dell’ippica di proprietà dei coniugi Giovanna e Gianluca Lami. Il caso – le indagini scattarono immediate – si rivela subito complesso, con intrecci da "spy story", tra strani abboccamenti, linguaggio criptico, richieste di riscatto, le foto dei cavalli in posa con il giornale come nel copione di un sequestro nell’Italia degli anni ’70. Lami cercò ogni strada per ritrovare i cavalli. Andò anche ad onorare una richiesta di riscatto nel napoletano, un incontro al cardiopalma che si concluse con un nulla di fatto: ci fu la consegna di 50mila euro e la loro restituzione perché c’era stata un’incomprensione. I soldi dovevano essere molti di più.
Al ritorno raccontò tutto ai carabinieri. Le indagini presero un nuovo impulso e portarono la Procura di Pisa tra la zona di Napoli e Canosa di Puglia, scattò il blitz: un’operazione con la quale gli inquirenti sperarono di trovare i cavalli. Fu trovata la stampante e il giornale che compariva nella foto. Ma di Unika e vampire Dany nessuna traccia. In due finiscono nei guai e sono ancora sotto processo a Pisa (Lami è parte civile con l’avvocato Nicola Zanin): Francesco Scardi, 70 anni, di Canosa di Puglia e Pasquale Esposito, 71 anni, di Napoli, accusati di tentata estorsione. Scardi anche di ricettazione.
Carlo Baroni