Nicola
Pasquinucci
Raccontare le mille storie che si sono ritrovate, sfiorate, intrecciate, nell’immenso parcheggio del Vespa village è impossibile. Ogni contachilometro racconta un fatto, una passione, una vita vera: chi è arrivato dopo un viaggio interminabile vedendo per la prima volta nella sua vita, la neve. Chi ha trovato l’amore ed è venuto qui per dichiararlo a tutti. Chi ha percorso il mondo con la sua due ruote e doveva per forza passare di qui. La città, la Valdera e la provincia tutta, hanno accolto questo vespaio infinito che per più di 4 giorni ha ronzato ovunque. Il territorio, le comunità, hanno accolto i visitatori con grande attenzione, passione, nonostante il meteo abbia messo a dura prova anche gli organizzatori. Pazienza, i temporali fanno parte anche delle imprese da raccontare. I pontederesi hanno fatto del loro meglio e una delle immagini più belle è quella di una giovane donna che al passaggio della grande parata si è commossa. Applaudiva e piangeva. Un’emozione simile provata da molti. Chissà come ci hanno visto le migliaia di visitatori che non conoscevano questo angolo di Toscana. Con molta probabilità avranno portato via una bella cartolina di una città cresciuta con la sua fabbrica. E chissà, ora che Pontedera c’ha preso gusto, se il compleanno della Vespa diventerà un appuntamento fisso per far tornare qui ogni anno chi si è trovato bene e chi ancora non ci conosce.