REDAZIONE PONTEDERA

Il museo Piaggio si accende con il Music Festival

Quattordici concerti nati dalla collaborazione tra Comune, Fondazione e Accademia. Il sindaco: "Riprende tra noi una bella sinergia"

La musica e il Museo Piaggio. Continua con la quarta edizione la collaborazione tra Comune di Pontedera Fondazione Piaggio e l’Accademia musicale per il Pontedera Music Festival. Un cartellone di 14 concerti che vede la presenza di nomi importanti del panorama concertistico internazionale, come i pianisti Maurizio Baglini e Roberto Prosseda, la violoncellista Silvia Chiesa, che recentemente sono stati ospiti della stagione concertistica di importanti istituzioni come il Teatro alla Scala, i Concerti del Quirinale, la scuola flautistica Dentro il Suono creata da Giampaolo Pretto, primo flauto dell’Orchestra Nazionale della Rai, i recital pianisitici del maestro Carlo Palese, docente presso il conservatorio di Lucca e di Miku Arizono giovanissima vincitrice del concorso Livorno Piano Competition e, per la prima volta nel Pontedera Music Festival, un concerto sinfonico con la prestigiosa Concerto Haydn Orchestra di Amburgo, con il solista Mathias Weber. Senza tralasciare i talenti che operano in Valdera e sul territorio pisano, spaziando trasversalmente attraverso molti generi musicali, come ad esempio il coro gospel The Joyful Ensemble, il Quartetto dell’Orchestra Giovanile Toscana, impegnato nelle celebri Quattro stagioni di Vivaldi con la violinista solista Alice Palese, il jazz del Ponsacco Jazz Orchestra Septet, l’omaggio ad Astor Piazzolla del pianista Alessandro Lanini e del violinista Roberto Cecchetti e quello a Chopin con il recital della pianista Glenda Poggianti.

"Riprende una bella sinergia – hanno detto il sindaco di Pontedera Matteo Franconi e il presidente della Fondazione Piaggio Riccardo Costagliola – un coordinamento che permettere di condividere spazi e competenze. Un cartellone di appuntamenti iniziato adesso per concludersi il 21 giugno. Stiamo già lavorando a delle date estive". Un festival che vede due novità. "Con la pandemia – spiega Luigi Nannetti dell’Accademia – abbiamo sviluppato delle tecnologie per la fruizione dei concerti a distanza. Così nascono gli iper concerti, con interazioni dirette che il pubblico potrà avere attraverso lo smartphone, le proiezioni durante i concerti, e i materiali multimediali distribuiti durante l’esecuzione per aumentare la comprensione e la condivisione del concerto. L’altra novità è quella dei Concerti per le nuove generazioni che prenderà il via proprio con l’ultimo appuntemento in programma: appuntamenti che riprendono una celebre esperienza di divulgazione musicale realizzata tra gli anni ’50 e ’70 dal celebre direttore Leonard Bernstein, che prevedono l’introduzione ad alcune tematiche nevralgiche della musica attraverso l’interazione del direttore con l’orchestra".