
Secondo il Pd il centro storico di Ponsacco ha ancora bisogno di aiuti economici per ridurre ulteriormente il numero dei fondi sfitti
PONSACCO"Centro storico indietro tutta". Si racchiude in queste quattro parole il bilancio da parte del Partito democratico di Ponsacco dei primi nove mesi di amministrazione del sindaco Gabriele Gasperini. Nel merito l’opposizione critica: "La chiusura del museo del legno, il dimezzamento del contributo affitto da due anni a un anno per le aperture di nuove attività commerciali, la soppressione di ogni incentivo per le aperture di associazioni culturali e professionali e il pagamento della tassa sul suolo pubblico". Un cambio di rotta rispetto a quelle che erano state le scelte della precedente amministrazione, guidata dal centro sinistra e dalla sindaca Francesca Brogi.
"Un vero e proprio indietro tutta rispetto a ciò che di positivo è stato fatto in questi anni per il rilancio delle attività del centro – continua il Pd – è ciò che emerge dall’azione amministrativa messa in campo della giunta Gasperini in questi primi mesi di mandato. Oltre al lavoro di discredito portato avanti in questi mesi dal sindaco e dai suoi sodali, ricordiamo il discredito sulla nuova piazza e sulle opere artistiche recentemente installate, anche la soppressione di quei servizi e di quegli incentivi che hanno favorito il dimezzamento dei fondi sfitti tra piazza Valli, corso Matteotti e piazza della Repubblica". Un commento che suona anche come una rivendicazione delle cose fatte, una su tutte proprio il restyling di piazza della Repubblica, al centro di numerosissime polemiche, soprattutto per la durata dei lavori.
"Il centro storico di Ponsacco – concludono dall’opposizione – ha ancora bisogno di aiuti economici per ridurre ulteriormente il numero dei fondi sfitti, dimezzati negli ultimi 10 anni, interromperli adesso è segno di totale cecità politica. Tra poche settimane aprirà anche l’ultimo locale chiuso di piazza della Repubblica, l’ennesima dimostrazione di quanto siano stati utili gli interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico ma anche gli incentivi sull’affitto e l’esenzione del sul suolo pubblico. Dalle promesse della campagna elettorale ai fatti la differenza è abissale".