Il ’penultimo’ viaggio del cannone conteso

Il residuato bellico americano è stato ripreso dal Comune di Montopoli da Scarperia, dove era esposto al museo della Linea Gotica del Mugello

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Il penultimo viaggio del cannone conteso. Con una grossa gru che l’ha caricato sul possente pianale di un camion, il residuato bellico americano usato dagli Alleati su tutto il fronte italiano e, in particolare, nella battaglia sul Passo del Giogo dove transitava la Linea Gotica, ha iniziato il viaggio di ritorno verso Montopoli. Anzi, no, verso Pontedera. Almeno per un anno, infatti, in attesa che il Comune di Montopoli, che ne è proprietario, decida dove metterlo in quella che, si spera, sia la collocazione definitiva "come simbolo di pace e non di guerra", secondo le intenzioni del sindaco Giovanni Capecchi.

Nel frattempo il cannone, che pesa svariate tonnellate, ha fatto avanti e indietro tra il magazzino comunale di Montopoli, dove era stato praticamente abbandonato, il giardino di un privato appassionato di cimeli della guerra e poi, nel 2016, al Museo della Linea Gotica nel Mugello a Scarperia dove è stato perfettamente restaurato e tirato a lucido. Scarperia e il suo museo forse c’avevano fatto un pensierino a tenersi il residuato bellico, che era stato inserito in un percorso didattico che richiama migliaia di visitatori ogni anno. "Quando ci dissero che volevano riportarlo a Montopoli per farne un monumento alla memoria – aveva dichiarato al nostro giornale Filippo Spadi, vicepresidente del Museo della Linea Gotica in Mugello – dissi che, pur con dispiacere, non c’erano argomenti da opporre. Ma così non va bene. Ci hanno detto di riportarlo. Noi rispondiamo che vengano a prenderselo". E Montopoli se l’è ripreso.

Perché "è di proprietà del Comune", era stata la replica del sindaco Giovanni Capecchi. "Circa due anni fa siamo stati a visitare il Museo della Linea Gotica a Scarperia e in quell’occasione abbiamo stabilito che il cannone poteva rimanere lì in esposizione per almeno altri due anni, vista l’appropriatezza del luogo in cui si trovava e che il museo aveva fatto dei lavori di miglioramento e restauro a proprie spese – ancora le parole di Capecchi a La Nazione – La nostra intenzione è quella di riportare nel nostro Comune il cannone di proprietà, cercando di capire quale potrebbe essere il luogo più idoneo dove collocarlo e valorizzarlo, viste le dimensioni dell’oggetto e anche la pesantezza, ma soprattutto dovremo forse interrogarci sul significato dell’ospitare la presenza di un’arma e sulle forme migliori per farla divenire un simbolo di pace e non di guerra. Nel frattempo, visto che l’associazione Tiro a segno nazionale di Pontedera aveva espresso la volontà di esporre il cannone nella propria sede, lo concediamo provvisoriamente per uso espositivo per un periodo non inferiore a un anno".